Il Natale dell’anno 2050 viene ricordato nei libri di storia come il primo senza Babbo Natale del periodo postclimatico.
D’altronde fu un anno particolarmente difficile.
Fu l’anno in cui il sole, sull’intero pianeta, regnò incontrastato per 350 giorni.
Fu l’anno in cui nei rimanenti giorni gli acquazzoni furono così violenti da venir giù direttamente insieme alle nuvole creando voragini profonde oltre 10 metri.
Fu l’anno in cui la Congregazione Sopravvivenza Mondiale decretò, per coerenza, il pensionamento di Babbo Natale sostituito nel calendario con un più aitante super babbo solare.
Un super babbo solare scritto con le minuscole, per renderlo più amichevole, alla portata di tutti.
Un super babbo solare giovane, sorridente, senza barba, senza cappello e senza vestito di lana.
Seguendo l’orma natalizia il primo super babbo solare della storia, in quel 2050 assolato, fu festeggiato in ogni paese che poteva permetterselo nel proprio stadio comunale, per facilitare la percezione e il vissuto di una festa collettiva.
Non piovendo acqua dal cielo le amministrazioni decisero, di concerto, di far scendere sui visitatori una pioggia di Basta, imperativi, con la lettera maiuscola.
Basta con questo, Basta con quello, con la possibilità, per tutti, di sceglierne anche più di uno, con l’augurio di un futuro rinnovato.
Ricordano i libri di storia che, data la calura di quel primo super babbo solare, il 2050 fu anche l’anno in cui entrò in funzione il casco refrigerante obbligatorio per uscire all’aperto, col motto: “una società fresca e protetta è una società ottimista”.
Purtroppo, come ricordano le statistiche, il 2051 fu l’anno in cui l’ottimismo crollò in borsa facendo evaporare, in un giorno, una quantità sproporzionata di sogni e di speranze.
Tanto che, seguendo lo slogan Basta ottimismo!,
il super babbo solare regalo alla popolazione del 2051 si concretizzerà in un rigo nero sul dizionario alla parola “ottimismo”.
Un quotidiano tra le mani, le parole rappresentative di alcuni titoli, un barattolo di colla, un foglio bianco, un semplice mix fino a creare un articolo che ci piacerebbe leggere: questa è l’idea che sta alla base del racconto di oggi.
Per chi ha voglia di partecipare al progetto Titoli&Colla non resta che fare altrettanto e inviare immagine e racconto all’indirizzo: sottoidiciotto@gmail.com.
I racconti più promettenti saranno pubblicati su lortica.it. Buona fantasia a tutti i lettori.