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Prego faccia come a casa sua sdraiato comodamente ai giardini del Porcinai oramai rinominati giardini dello sbracato

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Mentre ad Arezzo era giorno di   Fiera Antiquaria e l’aretino come il turista erano in giro per il centro, ai giardini storici del Porcinai ad una certa ora- come ogni ora del giorno e ogni giorno a qualunque ora in questa area antistante la stazione, un tempo rinomato biglietto da visita cittadino – ecco qua un’altra scena simbolica del livello di degrado raggiunto da questa zona.

Un degrado dovuto, non unicamente, alla vecchiaia delle sistemazioni esterne e alla decrepitezza dei  percorsi pedonali e all’anzianità delle aiuole e delle piante ornamentali e al praticamente inesistente impianto di irrigazione.

Certo, tutto questo concorre ma la ragione di fondo per la quale i giardini storici del Porcinai sono oramai rinominati popolarmente Giardini dello Sbracato sono i pusher nelle sere invernali e la razza di sbracalati – protetti dai benpensanti e inosservati da tutti i vari corpi di polizia, Municipale compresa – come questo sbrindellato qui.

 E dato che nessuno pagato per dire qualcosa alla gente come questo, gli dice qualcosa, invitandolo a non sbracarsi, noi gli abbiamo detto a questo qui:

 Prego, prego, faccia come a casa sua.
Comodamente sdraiato invece di andare sedersi a una panchina.

Come?
Mi chiama capo?

No no, non faccia complimenti, il capo qui è lei mentre i suoi sottoposti sono coloro che sono nati qui ma hanno sempre avuto il rispetto di non sbracarsi in questi giardini, andando a sedersi a una delle panchine, piuttosto. Lei può.

Come dice?
Teme di essere disturbato da qualcuno?

Ma si figuri, stia pure a godersi questa bella ombra che tanto qua non c’è mai l’ombra di un poliziotto o di un carabiniere o di un finanziere e tantomeno di un vigile urbano.
Oh, si figuri, il GayPride viene una volta all’anno e solamente in quella occasione succede ad Arezzo di vedere qualche divisa in giro in centro.
Pertanto, prego prego, si tolga le scarpe.
Non sia timido, si metta comodo.
Si giri su di un fianco e poi sull’altro.
Come se fosse nel letto di casa sua mentre è nel centro storico.
Ad un passo dalla stazione e della Prefettura.
Già, il Palazzo del Governo dove probabilmente le offrirebbero anche un bella bibita fresca, se la vedessero.

Come dice?
Teme che un cittadino qualunque la possa rimbrottare perché sta sbracato ai giardini storici di Porcinai?
Prego prego, stia sereno, nessun cittadino comune la disturberà, hanno tutti paura.

Come dice?
Mi domanda se hanno paura di lei e di quelli come lei?

Bè, no, sa il cittadino qualunque ha paura degli altri concittadini benpensanti.
Teme possano indicare lui come razzista, se la dovesse rimproverare, invitandola ad alzarsi e ad andare seduto ad una panchina.

Come dice? Ah, lei dice che noi siamo messi male. Bè, sì parecchio. Ma per lei è meglio così.

Cosa mi domanda?
Mi domanda fino a quando durerà questa situazione di sbraco ai giardini storici del Portinai?

Allora: a quanto se ne sa, continuerà finché sto Comune avrà un alibi per non installare un impianto di videosorveglianza e una nuova pubblica illuminazione per la notte.
Ma tanto che fa? Anche se le telecamere ci fossero, non c’è nessuno che interviene.
Anche se i lampioni ci fossero, lei potrebbe continuare a sbracarsi comodamente di giorno.
Come sta facendo ora.
Bonaaaa Ugooo.

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.

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