In un mondo dove l’efficienza dei trasporti pubblici è spesso più un miraggio che una realtà concreta, c’è un eroe che si distingue tra tutti.
E non è un treno superveloce che collega le capitali europee in un battito di ciglia.
Si tratta del “18746 Express”, un vero capolavoro di non-funzionalità che ha conquistato il cuore dei pendolari tra Chiusi e Arezzo.
Questo treno si fa beffe delle convenzioni: invece di collegare efficientemente due punti, preferisce offrire uno spettacolo ad alta velocità, specialmente alla stazione di Terontola.
Qui, incredibilmente puntualissimo alle ore 8:08, invece di fermarsi come ci si aspetterebbe da un qualunque treno che si rispetti, il 18746 accelera, sfrecciando davanti alle facce attonite dei pendolari con la grazia di una gazza ladra che si beffa dei malcapitati.
“Ma perché non si ferma?” si chiederanno i pochi ingenui che ancora credono nella logica del trasporto pubblico.
Ah, la risposta è semplice quanto disarmante: perché non è programmato per farlo.
Un dettaglio che, nell’infinita saggezza dei pianificatori dei trasporti, deve essere sembrato trascurabile.
In un mondo ideale, il “18746 Express” sarebbe un simpatico aneddoto da raccontare agli amici.
Ma nella realtà dei pendolari dell’Umbria, è un doloroso promemoria quotidiano.
E magari, chissà, un giorno qualcuno deciderà che anche Terontola merita di essere più che una semplice sfocatura nel paesaggio visto dal finestrino di un treno che non si ferma