Poti si trova nello spartiacque tra il Tevere e l’Arno, ma oltre a essere un divisorio naturale tra i due bacini idrografici, tra VI e VII secolo fu zona di confine e scenario delle lotte tra longobardi e bizantini.
A ricordare questo punto strategico c’è una sorta di colonna, un monumento che fa da promemoria alle future generazioni del carico di storia che lo ha contraddistinto.
E’ ridotto male e nella zona gravitano auto con a bordo coppie di omosessuali piuttosto mature, dove si danno appuntamento quotidianamente in pieno giorno, per poi infrattarsi nei sentieri adiacenti a consumare i loro amplessi.
Che tristezza e squallore vedere come il degrado aumenta anche in posti dove con un minimo di intervento restaurativo si potrebbe ridare lustro al monumento.
Pare che a Poti la potta (sostantivo femminile dialettale indicante la vagina) sia bandita…