Macrì si spoglia!
Strepitoso: a svestirsi sarà Francesco Macrì.
Colui che, ad Arezzo, da anni indossava la casacca della destra, si spoglia del suo credo politico e dalla carriera in politica attiva.
Rimarrà in costume adamitico… insomma… come mamma lo ha fatto? Chissà.
Certo, si dirà, l’età neppure per lui è più giovanissima e certe nudità potrebbero non essere un autentico spettacolo.
Ma no… non sarà un attentato alla pubblica decenza.
Per cui, forse, lo spogliarellista conserverà le mutande? Bè … meglio un paio di slip ricamati con la storia della sua parte politica.
Storia di lungo corso la sua.
Cominciata nell’organizzazione giovanile del fu Movimento Sociale Italiano, poi andata avanti burrascosamente in AN e, da qui, nella PdL, e, recentemente in Fratelli d’Italia ma, prima della Meloni, transitata da una lista elettorale personale, simbolizzata da un cigno nero.
Con il senno di poi si potrebbe dire che il piumaggio cinereo desse l’anticipazione del canto del cigno dalla politica attiva.
Macrì sarebbe, infatti, oggi come oggi, fortemente desioso di avvolgersi completamente nell’amplesso cominciato da 6 mesi con Estra. Che è una società. Beninteso.
L’annuncio dello spogliarello, da credo e da carriera di partito, giunge on line.
Arriva nella tarda serata di ieri, in un giorno di giubilo.
Di gioia per via dell’assenso unanime datogli dai sindaci di centrosinistra come presidente della società Estra.
Epica impresa quella conseguita con successo da Macrì di mettere d’accordo tutti i sindaci di centrosinistra, i quali inizialmente si erano astenuti sulla sua nomina, un po’ restii ad appoggiare il principale esponente di carriera della destra aretina.
Un avversario con addosso una maglia indigeribile.
Il primissimo aedo, il cantore, incaricato di narrare questa epica impresa era stato il presidente di Coingas.
(Vedi in proposito: In Coingas il presidente sbaglia sul peso Estra Macrì)
Dopo il civico Staderini – già bastevole a dipingere l’unanimità dei sindaci come fosse la notizia del millennio – comincia a circolare un post, immediatamente condiviso dai fedelissimi di Francesco Macrì.
Ed è questo post a divulgare lo stupefacente annuncio: Macrì si spoglia dal suo credo politico!
Il post integrale lo si può leggere anche qui, domandandosi semmai se non sia il caso di reperire una foglia di fico.
Se Macrì dovesse rimanere in costume adamitico, ignudo dal suo credo politico, infatti, sarebbe opportuno coprire, con una provvidenziale foglia di fico, il ruolo che egli ancora riveste nell’organigramma del suo partito.
E’ un abbaglio il mio… e invece si è dimesso?
Mi ricordo male io … o Macrì figura tuttora come responsabile regionale della Meloni per gli Enti Locali della Toscana.
Per cui se, dopo i sindaci di centrosinistra aretini, vuole conseguire la stessa epica impresa con i sindaci senesi e fiorentini, farsi benvolere senza remore anche da loro, meglio mettersi addosso una foglia di fico.
Vabbè, dai, tanto oramai destra e sinistra sono tutt’uno, a prescindere dal campanile. Parlano la stessa lingua, a prescindere dalla provincia.
Lo striptease del Macrì, lo spogliarello dal suo credo politico, lo diamo per assicurato.
Che spettacolo.
