La notizia vera della giornata arriva pochi minuti prima dell’inizio della gara.
Nella chat wapp della stampa.
Giovannini e L’Arezzo firmano il rinnovo del contratto con scadenza 2034.
Undici anni nel calcio sono un’eternità tanto che in tribuna stampa ci viene in mente il mitico Alex Ferguson rimasto al Manchester United per ben 27 anni (1986 – 2013).
Anche la lettura delle formazioni è fonte di scambi di opinione in tribuna stampa in quanto Indiani ne cambia ben nove rispetto alla gara di Pescara.
Finalmente inizia la partita.
Da subito ci possiamo rendere conto di cosa ci attende.
L’Olbia è assolutamente rinunciatario.
Ritmi da bradipo, 10 giocatori dietro la linea della palla e, di tanto in tanto, qualche lancio lunghissimo che non sortisce effetti.
L’Arezzo si fa imbrigliare e non trova mai il modo per dipanare la matassa ed imporre il proprio gioco.
La squadra di Indiani si trova meglio con chi costruisce, gioca veloce e lascia giocare.
La partita, sfortunata, di Pescara ne è la prova.
Lì gli amaranto hanno espresso un’ottima prova uscendo tra gli applausi nonostante una sconfitta.
Oggi non è così.
Si fa fatica ed alla fine dei primi 45’ nessun tiro nello specchio della porta ha impegnato i due portieri.
Nella ripresa i padroni di casa sembrano più propositivi ma il risultato non cambia.
Al 12’ Indiani effettua una doppia sostituzione ridisegnando la linea di attacco. Fuori Kozak e Gaddini dentro Gucci e Guccione.
Passano 4 minuti e Pattarello si destreggia tra tre difensori ed entra in area dove viene atterrato.
Rigore che Guccione si incarica di realizzare mettendo il pallone dalla parte opposta a quella in cui si getta il portiere.
Il popolo amaranto ancora festeggia che arriva la doccia fredda del pari ospite.
Tiro dalla lunga distanza di Contini che, complice una deviazione, inganna Trombini e si insacca.
Decisamente non è giornata.
Si torna immediatamente al gioco precedente. Ospiti chiusi ermeticamente ed Arezzo in gande difficoltà.
In sala stampa Indiani difende la scelta del massiccio turn over dicendo che l’11 iniziale era quello dello scorso anno con Coccia, Chiosa e Kozak insomma giocatori che si conoscono benissimo.
Inoltre i 4 punti racimolati sino ad oggi sono meno di quanto meritato dalla sua squadra.
Di certo c’è che il campionato è ancora lungo e, come non sci siamo esaltati per le belle prestazioni precedenti, non ci abbattiamo per la brutta gara odierna.
La strada da fare, lo sapevamo, presenta molte insidie e anche da partite come queste si traggono molte indicazioni.
Intanto sabato prossimo l’Arezzo è atteso dalla trasferta di Chiavari contro l’Entella squadra che ha già esonerato il proprio allenatore. Partiti con grandi ambizioni i liguri si ritrovano nei bassifondi della classifica con solo 2 punti.
Ieri con in panchina, provvisoriamente, Melucci al posto dell’esonerato Volpi hanno subito un’altra sconfitta a Pesaro.
Per la guida dei liguri in vantaggio sarebbe Fabio Gallo.