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sabato, Marzo 30, 2024
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Non è il Gay che si spoglia. Il maschiaccio è un altro

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Perbacco, Arezzo oramai è uno stanzino in cui ognuno si spoglia ?
Comincia a serpeggiare anche l’insicurezza che questa stia diventando una città di nudisti.
Di ignudi nelle stanze del potere e di ignudi in piazze e vie cittadine.
Ma in quanti si spogliano de sti tempi strani ?
Qua occorre un riassunto:

  1. a) c’è chi si spoglia del suo credo politico
  2. b) c’è chi non si spoglia del suo orgoglio incontenibile
  3. c) c’è chi è contentabile in una società importante
  4. b) c’è chi è incontentabile nel suo orientamento importante

E, intanto, succede un casino:

Il gay replica e polemizza con il ragionamento con cui ieri urticando si stigmatizzava l’atteggiamento assunto dagli organizzatori del Toscana Pride nei confronti del Ghinelli.
Dettosi disponibile ad andare alla parata dell’orgoglio omosessuale di sabato prossimo in centro.
Ma a condizione che sia aliena da certe nudità e da certi eccessi.
Quali li ha detti.
Noi li abbiamo tradotti elegantemente nella edulcoratissima differenza tra:

  1. un Gay Pride
  2. una processione marziale educanda castiganda.

Senza calcare la mano a sostegno del teorema del Ghinelli.
Teorema non tanto bizzarro.

Il gay, però, non ci sta lo stesso ed obiettando ci va giù duro.
Molto duro: AD AREZZO NON E’ IL GAY CHE SI SPOGLIA   MA IL MASCHIONE E’ UN ALTRO.
Questa la puntuta controreplica del gay.

Come si vede la discordia, o comunque l’argomento di discordia, non si placa ma si infervora tanto più, mentre s’avvicina il giorno della parata.

In una lettera al sottoscritto autore di due articoli sul GayPride, anteriori a questo, il gay disapprova 2 cose:

  1. livello medio di omofobia intravisto  nelle critiche  indirizzate dal sottoscritto all’insegna della linea intrapresa nei riguardi del sindaco, da parte degli organizzatori
  2. pregiudizio secondo cui, a parere del Ghinelli, una parata omosessuale è connotata da taluni eccessi.

Sul punto a) decidete voi e anche sul punto b) scegliete ciò che vi convince tra

1) l’opinione del sindaco su possibili gay gnudi

2) la smentita del gay su altri maschiacci gnudi

Secondo il gay, infatti, ad Arezzo non è il gay che si spoglia ma un altro maschiaccio.
Il gay allude, ma opportunamente senza fare il nome, visto il genere di contesto di costume in cui siamo, ad un vip ex politico, un esponente della destra storia aretina.
Il quale si è svestito del suo credo politico, oramai benvoluto dai sindaci di centrosinistra e trovandosi bene a fare il manager nella sala dei bottoni di una importante società di servizi operante in Toscana.

Gnudo sì ma mica per una via e in mezzo ad una strada, caro il mi gay.

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.

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