Dopo una lunga attesa, finalmente, in settembre le alte sfere vaticane si sono decise a comunicare il nome del nuovo pastore che guiderà la Diocesi aretina per i prossimi anni. L’annuncio è stato accolto con favore e giubilo da tutti.
Un pastore con esperienza e diciamo pure con una “buona reputazione”.
E questo ha fatto tirare un sospiro di sollievo fino a ieri quando apprendiamo, da comunicazione ufficiale, che questi farà il suo ingresso in Diocesi giovedì 27 novembre e, al contempo, incontrerà i giovani di Saione.
Premesso che egli ha già avuto modo di conoscere diciamo “qualcuno” di questa Diocesi nelle settimane passate, sia alla Verna sia a Camaldoli, ma non ha incontrato il clero.
Cosa davvero inusuale quanto strana.
Ora che un capo, seppur religioso, non incontra per primo i suoi collaboratori ci puzza alquanto.
Non vorremmo che egli si sia già fatto soggiogare da quella pesante ed ingombrante presenza dell’ex che qui, in questa città, ha scelto di dimorare proprio all’ombra del grande matitone.
E che, in tutti questi anni, ha lavorato di fino per distruggere, umiliare, allontanare e punire tanti e tanti bravi e amati sacerdoti la cui unica colpa è stata quella di avergli fatto ombra perché, ripetiamo, benvoluti dai fedeli.
Se così fosse si parte già col piede sbagliato, caro Vescovo Andrea Migliavacca.
Vogliamo sperare che il troppo entusiasmo ha fatto dimenticare le regole che, seppur regole, vanno rispettate.
Se il buongiorno si vede dal mattino…..