Al brutto non ci si può abituare.
Ma non lo si può neppure accettare.
Una piccola comunità scolastica di una popolosa frazione alle porte della città aspetta da anni che il grazioso edificio (un tempo) che ospita scuola elementare, risalente agli anni Sessanta del secolo scorso, sia oggetto di manutenzione; che a guardar bene non più ordinaria, ma straordinaria.
Ci fa specie, tanta specie, che l’assessore di riferimento, che gira come una trottola e che puntualmente diletta i sui fans di lunghi resoconti trascura un così importante luogo deputato alla formazione delle giovani generazioni.
Possiamo capire la mole di richieste, possiamo capire la scarsità di risorse (ma col PNRR parrebbe che i lilleri ci siano da spendere), capiamo tutto, ma non ci capacitiamo perché quando si tratta di intervenire nel pubblico bisogna attendere le calende greche per vedere qualche piccolo intervento che tampona alla bisogna.
Eppure sappiamo quanto l’assessore tenga alla questione; ce ne siamo accorti quanto l’abbiamo vista presenziare con soddisfazione le aule insonorizzate di una struttura privata del centro città!
Ecco, quella soddisfazione vorremmo che l’attento assessore la usasse anche per la periferia.
Per chi ancora non avesse capito lo invitiamo a farsi un giro in via Vincenzo Bellini a San Leo: nido, infanzia e primaria.
Una dietro l’altra.
La primaria sembra un residuato bellico, senza offesa per il nome che porta, ma già la lacera bandiera dice tutto per non parlare degli intonaci esterni, dei cordoli divelti, delle aule imbarcate, del giardino pieno di buche e di tanto altro.
Non è necessario richiedere una visita guidata basta guardare al di là della recinzione.
Con indignazione, ma grati a chi ci ha segnalato questo orrore del 2023.
Inizia così il nostro tour nelle scuole. [n.d.r.].