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giovedì, Aprile 4, 2024
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Parole sante

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Premessa: partiamo da parole sante, arriviamo  ad una nostra facezia, di cui poveri e indigenti vogliano scusarci.

Parole sante, come non approvare, condividendone  ogni sillaba del messaggio sociale in esse contenute,  le sante parole dette dal  sindaco e dal vescovo sulla nascita di una  cittadella della solidarietà nella vecchia Caserma Piave.

Per il momento, in un’ala di 700 mq, la parte dell’ex edificio militare rimasta  ancora in mano al Comune.
Ma, in un futuro, chissà, addirittura di una roccaforte,  in grado  di dare miglior asilo a emergenze e bisogni, valorizzando a questo scopo, caritatevole e umanitario, tutta la superficie del complesso, passato dal 2000 di proprietà dei Beni Artistici e Culturali.

Come non condividere, in ogni virgola,  la deliberazione adottata dalla  giunta presieduta dall’ing. Ghinelli, in risposta alla necessità enunciata dalla Diocesi di Monsignor Fontana di poter contare sulla disponibilità di un immobile, da adibire a finalità solidali. Con tale deliberazione il Comune concede alla Caritas diocesana l’ex caserma in uso gratuito per un sessennio.

Sei anni in cui le presenti e nascenti emergenze sociali avranno sicuro asilo in una mensa per gli indigenti, in un tetto per i più poveri, in un rifugio per donne maltrattate.

Bisogni su cui non c’è da scherzare.

Però, dato a Cesare ciò che è di Cesare – in termini di unanime approvazione della deliberazione in questione – e dato al vescovo ciò che è del vescovo, in termini di condivisione morale delle parole sante sull’emergenza sociale, ci possiamo prendere una libertà di facezia?

Qua c’è una vecchia caserma, in parte di proprietà comunale,  riconvertita  a ostello per le emergenze solidali  e asilo per le povertà.
In via F.Filzi, c’è un vecchio asilo diocesano, in predicato di rinascere come caserma, nonostante le perplessità suscitate dalla sua idoneità ad ospitare la Municipale.

Se proprio il comando dei vigili urbani deve andare lì, il  Comune non potrebbe averlo in uso gratuito per un sessennio dalla diocesi?

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.

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