Gli aretini possono stare tranquilli.
L’Amministrazione comunale, la Fondazione InTour ed Ascom hanno ufficialmente presentato il progetto per l’edizione 2019 di Arezzo Città del Natale: tornano così la ruota panoramica al Prato ed il mercatino tirolese, accompagnati dalla sensazionale novità della “…possibilità di acquistare un biglietto unico oppure dei pacchetti per le famiglie così da non spendere una fortuna per visitare il tutto”.
L’esperimento del biglietto unico o formato famiglia per Arezzo Città del Natale potrebbe fungere da banco di prova per Arezzo Città delle Olimpiadi, dal momento che stanno arrivando alla nostra redazione numerose richieste di aretini, che, avendo letto la clamorosa notizia delle Olimpiadi ad Arezzo, riportata dai media locali e confermata da una dichiarazione del Sindaco, vogliono sapere come, dove e quando poter acquistare i preziosi tagliandi per assistere alle gare che si svolgeranno nella nostra Città.
Abbiamo dovuto spiegargli che, se non si fossero fermati, come fanno tanti, alla lettura dei soli titoli dei giornali, avrebbero appreso che non c’è niente di certo, perché si tratta di un progetto allo stato embrionale, che comunque riguarda Arezzo solo di rinterzo e per il 2032.
Tuttavia, gli abbiamo dato assicurazione che l’Amministrazione Comunale in carica farà di tutto per non deludere le loro aspettative e, all’uopo, costituirà fin d’ora una terza Fondazione, cui sarà dato il nome di OlimpiaArezzo, con una dotazione, come per le altre due, la Guido d’Arezzo per la cultura ed Arezzo InTour per il turismo, di un contributo di 1.000.000 di euro per affrontare le prime spese, e contestualmente nominerà i componenti del Consiglio Direttivo, scegliendoli, come al solito, tra il fior fiore delle menti elette vicine ai partiti della maggioranza e delle Associazioni di categoria, le quali ultime, sicuramente, non faranno mancare il loro appoggio sotto forma di stands gastronomici e di mercatini del cibo.
Se, poi, mancheranno fondi alla costituenda Fondazione, si potrà ricorrere all’idea, lanciata qualche giorno fa dall’Assessore comunale al Turismo per Arezzo Città del Natale, della campagna di crowdfunding (termine inglese, che fa tanto fino, da crowd, “folla”, e funding, “finanziamento”, in italiano finanziamento collettivo, in altri termini questua od obolo), in modo tale che gli aretini, sempre molto sensibili (?) a mettere mano al portafoglio, specialmente quando non intravedono la possibilità di un ritorno economico da certe iniziative, possano contribuire alla realizzazione della manifestazione.