Il dubbio circa l’adeguatezza nel rispettivo ruolo di alcuni personaggi della Giostra e di una complessiva disorganizzazione c’era già venuto mercoledì sera, quando, per prendere la decisione se far correre o no la ” Simulazione della gara “, c’è voluta più di un’ora e mezzo di sopralluoghi e di interventi sulla lizza, di conciliaboli e di riunioni, che ha lasciato nello sconcerto più totale il migliaio e passa di persone presenti in Piazza Grande e, più a monte, in un’altra piazza, non meno sconcertati, i dirigenti, i giostratori, i palafrenieri e gli addetti ai cavalli dei quartieri, nonché – immaginiamo – i cavalli stessi.
Finalmente verso le 23 si è deciso di correre, ma a quel momento, quella che avrebbe dovuto essere la grande novità dell’anno ha finito per trasformarsi in una messinscena poco seria, con più della metà degli spettatori che, data l’ora e l’incertezza, aveva già abbandonato la tribuna e con i cavalieri tutti, titolari e riserve (salvo quelli -bravissimi- di Porta del Foro), che, vuoi perché scoglionati dalla lunga e snervante attesa e vuoi perché non del tutto convinti delle condizioni della lizza, hanno preferito non spingere più di tanto i cavalli, segnando così punteggi molto bassi ed in qualche caso incorrendo in penalizzazioni per le carriere troppo lente.
Il dubbio, che ci aveva assalito nella notte di mercoledì, si è ulteriormente rafforzato nella successiva serata della Prova Generale, durante la quale il giovanissimo ed esordiente giostratore di Porta Crucifera Filippo Vannozzi (a proposito, siamo lieti di apprendere che stia bene e gli facciamo i migliori auguri di una pronta ripresa), dopo l’impatto con il Buratto, è caduto a terra per un improvviso cedimento delle zampe anteriori del cavallo (o del terreno?).
Di qui, dopo i primi, comprensibili momenti di sgomento e di paura, è stato tutto un susseguirsi di animate discussioni, di inevitabili polemiche e di rimpallo di responsabilità, a suon di ” lo l’avevo detto che questa lizza era pericolosa….”, finché, dopo circa mezz’ora, si è deciso di porre fine a questo teatrino, convocando una riunione, alla quale hanno partecipato il Maestro di Campo, i suoi Vice, i Capitani, i Rettori dei Quartieri, il Consigliere Delegato alla Giostra, il veterinario e chi più ne ha, più ne metta (assente il Sindaco, ma questo non fa più notizia !).
Al termine di questa riunione, che, per quanto appresso diremo, definire strana è un eufemismo, l’Araldo della Giostra ha letto un comunicato, con cui, in sostanza, il Maestro di Campo, all’ unanimità delle parti presenti, decretava l’interruzione e l’annullamento della Prova Generale per motivi di sicurezza e di incolumità delle persone e degli animali.
Ora, a lasciare forti dubbi, non è tanto il merito di questa decisione, che è giusta e sensata, quanto piuttosto il metodo, perché assunta, ignorando – e, se conosciute, disattendendo
– le norme del Disciplinare Tecnico delle Prove Ufficiali della Giostra, secondo le quali (vedi art.3) le decisioni sono di esclusiva competenza del Maestro di Campo, salvo che si tratti di sospensione della prova per impraticabilità della pista (situazione, che sembra comune ai due episodi del mercoledì e del giovedì), nel qual caso egli sente i Capitani dei Quartieri.
Non c’era, quindi, alcuna necessità di tante riunioni e del coinvolgimento di altre figure od Organi della Giostra, quasi che se ne ricerchi il consenso e la condivisione delle responsabilità.
E pazienza se tutto questo andirivieni di persone comporta ritardi ed inconvenienti, che vanno a scapito della manifestazione.
“Simulare: mostrare di sentire ciò che in realtà non si sente, o cercare di far credere cosa o fatto che in realtà non esiste.”
(https://www.treccani.it/vocabolario/simulare/).
Secondo certi storici, manifestazioni come la Giostra rappresentano un “adeguamento della tradizione” mentre per altri sarebbero una “invenzione della tradizione”.
Io vedo la Giostra contemporanea un adeguamento della tradizione tramite l’invenzione… dei Quartieri! L’Amministrazione Comunale e i Quartieri – “inventati” – dànno vita con la Giostra a una “simulazione”, con tutto ciò che ne ha conseguito, che vediamo conseguirne e che ne conseguirà. Differentemente a Siena, dove il Palio (certo, nei secoli, adeguando e anche inventando) è tramite le Contrade vissuta realtà tradizionale.