Le indagini che la Procura di Ragusa ha aperto nei confronti della ONG italiana MEDITERRANEA, ci fa ancora una volta notare che l’immigrazione clandestina in Italia è un enorme affare che fa girare centinaia di migliaia di euro, e che poco o nulla c’entrano con la solidarietà, ma è semplicemente una mangiatoia che alcuni loschi personaggi fanno sulla pelle degli immigrati.
A capo della ONG MEDITERRANEA , proprietaria della nave MARE JONIO ci sono Luca Casarini, ex capo dei No Global al G8 di Genova e da anni agitatore di estrema sinistra, e Beppe Caccia, anche lui della rete antagonista di estrema sinistra e ammanicatissimo tuttofare con ricchi e potenti, ovviamente di sinistra, sempre alla ricerca spasmodica di soldi e di clandestini da portare in Italia.
Ho sempre considerato l’attività delle ONG che operano nel Mediterraneo un orribile commercio di esseri umani, una nuova forma di schiavismo, dove, in collaborazione con vari gruppi criminali, questi soggetti fanno credere a questi disgraziati che qua sarà tutto facile, tutto bello, tutto perfetto.
Tranne, una volta sbarcati, ritrovarsi in un paese straniero, soli, delusi, abbandonati e facile preda della malavita organizzata.
La cosa più sconvolgente è l’incredibile mole di denaro che la ONG di Casarini ha preso in questi anni.
Oltre la solita filantropia di ricchi progressisti, a questo giro, complice un Papa progressista, anche il Vaticano ha fatto la parte del leone nel finanziare questo traffico di esseri umani, con svariati versamenti eseguiti dalla CEI, l’organo dei Vescovi, coadiuvati da don Mattia Ferrari, prete immigrazionista che ha sempre messo una parola buona sulla ONG MEDITERRANEA di Casarini e Caccia, caldeggiando sempre l’intervento del Vaticano e delle varie curie italiane.
Ora molti vescovi e prelati si ritrovano in profondo imbarazzo su questa vicenda, visto che si sono accorti che i soldi versati sono serviti anche per usi personali.
Ma anche per aver capito lo spregiudicato gioco che costoro compiono continuamente con questa tratta di esseri umani.
Molti interventi di recupero erano inventati di sana pianta, in situazioni dove non c’era nulla da recuperare ma addirittura andando loro stessi nelle spiagge a prendere gli immigrati, pur di giustificare i soldi da spendere.
E spesso contattavano direttamente le navi mercantili commerciali che avevano a bordo clandestini pregandoli di lasciarli a loro, che ci avrebbero pensato loro a trasportarli in Italia.
Un quadro desolante, dove questi taxi del Mediterraneo fanno avanti e indietro facendo sbarcare migliaia di immigrati clandestini nel nostro paese, provocando una marea di problemi sociali agli italiani che si vedono invasi da una moltitudine di clandestini che poi si vedranno obbligati a entrare come schiavi nella malavita organizzata, che in questo modo trova sempre manodopoera a poco prezzo.
Speriamo che con questa inchiesta si incominci a fare luce sul traffico umano di questi loschi individui, e si prendano seri e non più rinviabili provvedimenti per stroncare questo sporco business.