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sabato, Marzo 30, 2024
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La nuova frontiera della censura: chiudere i conti correnti a chi pensa controcorrente

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La nuova frontiera della censura si chiama “debanking”, ovvero chiudere i conti correnti a chi pensa in modo “non conforme”.
Il caso sicuramente più eclatante è quello accaduto a Nigel Farage, politico inglese leader del movimento Brexit.
Farage si è ritrovato improvvisamente con il conto corrente bloccato, con spiegazioni raccogliticce e senza tanti complimenti.

Testardo come non mai, è riuscito ad avere la relazione interna della banca e con suo grande stupore si è accorto che i motivi della chiusura del conto corrente non erano legati a questioni finanziarie, bensì al fatto che le sue opinioni politiche e di vita quotidiana non erano compatibili con la politica perseguita dalla banca.
Logicamente il caso è esploso a bomba, facendo intervenire direttamente il Primo Ministro inglese Rishi Sunak che ha stigmatizzato in modo deciso il comportamento della banca Coutts, facendo da apripista ad altre voci libere del panorama britannico che hanno disapprovato questo atteggiamento, e che ha portato alle dimissioni dagli organi della banca l’ Amministratore Delegato Alison Rose e il CEO Peter Flavel.

Ma questa vicenda è solo la punta di un iceberg inquietante e perverso.
Nella sola Gran Bretagna per “idee non conformi” nel 2022 sono stati chiusi più di 350.000 conti correnti.
Si va dal giornalista Simon Heffer, amico di Farage e quindi accusato di seguire la sua linea, al reverendo Richard Fothergill, che ha duramente criticato le teorie del gender.  L’associazione Our Duty, composta da oltre 2000 genitori contrari alla transizione di genere dei bambini, si è vista negare i servizi bancari perché non corrispondenti alla politica aziendale della banca stessa.
Insomma, un lungo elenco di privati, aziende, associazioni che si vedono negare i vari servizi bancari solo per le sue idee!

E purtroppo il problema è diventato mondiale.
In America suscitò clamore la decisione di PayPal di congelare il conto di Toby Young, attivista libertario e convinto sostenitore della libertà di espressione.
Sempre in America stessa sorte al gruppo UsForThem, che era contrario alle chiusure delle scuole durante il covid.

Conto congelato, nessuna possibilità di utilizzo.
In Canada ci pensò il governo progressista di Justin Trudeau.
Bloccò i conti correnti e i servizi assicurativi dei camionisti che protestavano contro il green pass.
Le banche canadesi congelarono la bellezza di 8 milioni di dollari appartenenti a conti collegati ai manifestanti, che si videro negare una delle libertà più sacrosante: il non poter utilizzare i propri soldi!
Addirittura la piattaforma GoFoundMe trattenne milioni di dollari di donazioni che la gente comune aveva versato per aiutare i camionisti.

In Francia fece scalpore, durante la campagna elettorale delle ultime presidenziali, l’idea bislacca di qualche politico progressista, di bloccare i conti correnti di Marine Le Pen e del suo movimento politico.
In difesa della Le Pen intervenne addirittura il leader comunista Jean-Luc Melenchon, dicendo che veniva lesa una libertà fondamentale.
Un conto sono lo scontro di idee e di politiche contrastanti, un conto è azzoppare un avversario con metodi alquanto discutibili, come la chiusura di servizi finanziari al movimento politico.
Melenchon affermò che così partono le dittature.
Oggi si toglie a tizio, domani a caio, e poi?
A chi toccherà?
Se il Sistema pensa che la mia idea sia discutibile, toccherà anche a me?
E con quale diritto?
Il ragionamento non faceva una piega, e per fortuna non fu attuata questa pericolosa idea.

Purtroppo sto notando, nel nostro dorato mondo occidentale, che sono sempre più presenti sintomi che mettono in discussione la libertà di parola e di espressione: banche, aziende e istituzioni cominciano a punire chi dissente dal loro Pensiero Unico politicamente corretto.
E non mi sembra gran una bella notizia.
Anzi, la china che sta prendendo questa storia è decisamente pericolosa.
La nostra Libertà incomincia a essere veramente minacciata.
E ho l’impressione che siamo solo all’inizio di un vero incubo.
Speriamo bene per il futuro.

3 Commenti

  1. E non solo!…ci sono anche politici fascisti del terzo millennio che sponsorizzano la nomina a presidente di aziende comunali di direttori di agenzia bancaria e poi col cacchio che quelli gli concedono credito, suscitando un drammatico vespaio nella garantista destra locale( nel senso del ” oh..cittino…avevi garantito che…).
    E oltre tutto finiscono anche condannati in Tribunale!
    Un plauso a Bardelli x la sensibilita’ sempre dimostrata al problema dei rapporti tra espressione politica e comportamenti delle banche. Sensibilita’ poco apprezzata dal Tribunale locale.

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Roberto Bardelli
Roberto Bardelli
Il mio nome è Roberto Bardelli, Breda per gli amici, nasco sotto il segno dei Pesci il 10 marzo del 1972. Sposato, con un figlio, per vivere gestisco una stazione di servizio in Arezzo. Nel frattempo seguo la mia minuscola etichetta discografica, la SofficiDischi, Sono impegnato in politica da quando avevo quindici anni. Ho fatto il Consigliere di Circoscrizione, la Giotto, fino a quando sono esistite le Circoscrizioni, e tutt'ora sono Consigliere Comunale a Palazzo dei Priori, Arezzo. Una marea di passioni: la musica, la politica, il Saracino e il Quartiere di Porta Sant'Andrea, l'Arezzo Calcio, la lettura e i libri, gli sport motoristici, il rugby, la scherma, la storia classica e moderna, l'arte in tutte le sue forme, visitare musei, la natura, il pane, il tè la carne alla brace, fare l'amore. Cattolico e Cristiano, sono un inguaribile ottimista, per me il bicchiere è sempre mezzo pieno. Ma soprattutto, ricordarsi che c'è sempre una soluzione! Sempre!

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