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sabato, Marzo 30, 2024
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L’estate aretina: un flop quasi annunciato

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Pur fiaccati dalla opprimente canicola, che non si decide a dare un po’ di tregua, di fronte al vecchio, ma sempre alla bisogna efficiente ventilatore siamo spinti a fare alcune riflessioni di merito o demerito di questa estate aretina.

Subito, senza se e senza ma, si tratta di una macedonia scadente; una accozzaglia di eventi che non hanno tra di loro legami e, tanto meno, sono governati da un filo logico.
In sostanza una rivisitazione di pessimo gusto, per parafrasare il buon Gozzano, sia in ambito musicale, artistico e, più in generale di intrattenimento.

Archiviata l’edizione 2023 del Mengo festival, la copia mal riuscita di Arezzo Wave, che ha registrato una caterva di lamentele per la poco accortezza e sensibilità verso la città così come ha mostrato tutta la spocchia organizzativa e comunicativa, come abbiamo argomentato in un precedente articolo, passiamo al “blasonato” evento culturale estivo organizzato dalla Fondazione Guido d’Arezzo con il Comune di Arezzo, in collaborazione con la Fondazione Archivio Afro e Magonza ossia la mostra “Afro. Dalla meditazione su Piero della Francesca all’Informale” curata da Marco Pierini, con il coordinamento scientifico di Alessandro Sarteanesi e che staziona dal 2 giugno e lo resterà fino al 22 ottobre negli spazi della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea.

Mostra presentata in pompa magna dalle alte autorità cittadine e che, sicuramente, è costata un bel po’ di soldini ma che, purtroppo, si è subito presentata come un grosso, grasso buco nell’acqua ad indicarlo il numero di visitatori giornalieri.

A titolo solo informativo e per non tediarvi vi riepiloghiamo l‘ultima settimana cioè da domenica 9 a domenica 16 luglio: 20, 0, 0, 1, 16, 25, 11, 19.
Che Afro non ce ne voglia perché merita davvero altro soprattutto come designer di gioielli.
Ad ogni buon conto, questa mostra è un vero e proprio deserto dei tartari per dirla dalla Buzzati.

Solo una nota di plauso che va alla guardiania composta da volontari cittadini che hanno deciso di loro sponte di sacrificarsi!

Che dire poi delle rassegnine ine ine di presentazioni letterarie, anche queste arrivano esime esime esime dopo gli anni d’oro de Il Giardino delle Idee che fu davvero una rivoluzione per questa città anche perché svolto tutto in autonomia e senza un centesimo di contributo pubblico a dimostrazione che quando si crede nel progetto il risultato si porta a casa.

Altra piccola, ma significativa costatazione è che per far cultura in questa città ci si è inventati le famose Fondazioni il cui risultato lo vediamo ogni giorno e se non fosse per la rossa cultura proposta all’Arena Eden questa estate l’avremmo trascorsa sicuramente a contare le stelle.
Ah se Arezzo avesse il mare… e non solo di incapaci.

3 Commenti

  1. Ancora non hanno capito quanti consensi gli porta via questo mengo e in quella posizione che irradia di frastuoni fino in periferia.
    Ma la spocchia è direttamente proporzionale alla disorganizzazione anche in quasi tutti gli altri eventi, addirittura anche per il concerto di Ranieri, del lunghissimo ed estenuante Natale poi non ne parliamo nemmeno.
    Io vedo tanti turisti stranieri a luglio e agosto che grazie a internet e passaparola conoscono ormai i periodi giusti per visitare Arezzo in tutta la sua bellezza e sono i periodi liberi da manifestazioni del menga che con la citta d’arte non ci azzeccano niente anzi la stravolgono e la sporcano.
    Sarebbe auspicabile una maggiore attenzione e manutenzione, meno boiate per riempire i ristoranti, meno chiusure scaccia-residenti e più cura, quella vera, della città.

  2. Dalle colonne di questa pregevole testata si è alzato il classico lagnoso borbottio tutto localistico de “La Vespa” che si lamentava del flop annunciato dell’ Estate Aretina, termine oramai vetusto e che andava in voga qualche annata addietro.

    La verità è di gran lunga differente e senza ombra di dubbio oggi ci ritroviamo una città molto viva e con una buona presenza di eventi e di situazioni che allietano le serate estive aretine.
    Partiamo dalla musica: il Mengo Music Fest è a tutt’oggi uno dei pochi festival nazionali dove l’ingresso è nella maggioranza delle serate gratuito e a disposizione della città.
    Solo due serate a pagamento.
    Potrà non piacere il programma musicale (certe scelte a me fanno inorridire) ma è un festival riconosciuto a livello nazionale ed europeo, in una cornice molto bella.
    Che dire poi del Malpighi Festival, organizzato dai ragazzi di Arezzo Che Spacca.
    Tre serate dedicate alla musica, al teatro e alle arti visive in un contesto di periferia, a Malpighi appunto, dove un intero quartiere torna protagonista.

    Cartellone ricco di eventi per quello che riguarda la rassegna “Estate in Fortezza”, una miriade di appuntamenti musicali e teatrali con artisti piu’ famosi come Massimo Ranieri, Alice, Nada, Paolo Ruffini e artisti meno famosi ma non per questo meno interessanti, con spazio anche a proposte innovative e differenti.

    Per non parlare delle serate di Opera Seme festival che fa proposte sicuramente di qualità e ricerca culturale. Nella collina di Castelsecco abbiamo il festival “le serate di CastelSecco”.
    Anche qui ritroviamo varie proposte tra musica e teatro in un contesto molto suggestivo a cinque minuti dalla città.

    Da anni poi si svolge il Festival Celtico di Arezzo, che pochi forse ne sono a conoscenza, ma è riconosciuto a tutti gli effetti nel circuito nazionale dei festival di arte e musica celtica.

    In ultimo voglio citare il “Concorso Polifonico internazionale Guido d’Arezzo”, festival riconosciuto a livello internazionale che ospita in città gruppi corali da tutto il mondo e che porta il nome di Arezzo in tutto il mondo.

    Se passiamo al tema libri e letteratura mi piace far presente tre importanti appuntamenti: Arezzo Città dei Lettori, il Passioni Festival e l’ Arezzo Moonlight Festival, tutti svolti in luoghi suggestivi e importanti di Arezzo.

    Passando alle mostre, in città ci sono le mostre di due artisti sicuramente non molto conosciuti ma sicuramente molto interessanti.
    Alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea espone Afro Basaldella, pittore italiano considerato tra i più importanti artisti del secondo dopoguerra, tra i principali esponenti dell’Arte Informale.
    In Fortezza espone l’artista irlandese Sean Shanahan con la mostra dal titolo “New Grass”.
    Shanahan è anche l’autore della Lancia d’Oro di giugno dedicata a Signorelli, continuando la tradizione che vede artisti ospitati in città nel creare il trofeo della Giostra del Saracino.

    E chiudo questa carrellata proprio con i Quartieri della Giostra, che nelle due settimane del quartierista offrono con grande successo, ognuno ai propri quartieristi, una marea di occasioni per vivere la città in estate. Eppoi basta girare la sera e accorgersi della vivacità che da qualche anno la fa da padrona nel centro storico e non solo, Insomma, esiste un connubio riuscito tra pubblico e privato che offre alla cittadinanza una buona offerta per passare una bella estate.

    Ovviamente tutto si puo’ migliorare, ma da qui a dire che siamo al flop mi sembra un tantino esagerato!

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La Vespa
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Dotata di due formidabili antenne capta, nel territorio urbico locale, tutto quanto c'è di anomalo e, a suo insindacabile giudizio, usa il velenoso pungiglione per raccontare e denunciare. Mimetica e veloce vola di qua e di là, da un abuso ad uno sperpero; da un incarico in odore di favore ad un finanziamento dato per l'acquisto dei bigodini della nonna.

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