A parte il fatto che in Piemonte e Lombardia i numeri non sono ancora troppo rassicuranti, passare alla fase due è complicato e rischia di lasciare indietro molti cittadini.
In effetti non si può pensare ad atleti dotati di mascherina mentre producono il loro sforzo fisico, così come sarà difficile mantenere le distanze tra operai di una qualsiasi fabbrica, soprattutto negli spogliatoi…
E dei mezzi di trasporto affollati dai pendolari cosa vogliamo dire?
Cosa possiamo pensare per quei locali (moltissimi ad Arezzo) che non hanno spazi significativi all’aperto, ma devono servire pasti durante la pausa di lavoro per il pranzo quotidiano?
C’è qualcuno che pensa a come poter gestire le code fuori da certe attività e uffici postali? Non è che durante giorni di lavoro ci si possa permettere di aspettare un’ora in coda…
E dal dentista?
Sarà così facile adottare le misure di sicurezza necessarie?…
Questo stronzo di virus rimarrà più o meno vivo fino a che non ci sarà un vaccino capace di contrastarlo e tutti gli esperti ci dicono che ben difficilmente avverrà entro il 2020. Prepariamoci quindi a una vita complicata anche nei prossimi mesi, cari concittadini…