Il sindaco di Arezzo, sentendo le previsioni del tempo per i prossimi giorni, preoccupato per la salute degli aretini che potrebbero prendere il raffreddore nelle loro belle case confortevoli, ha diramato con una dinamicità inusuale per una giunta un po’ bradipa, il seguente decreto esecutivo:
“Prorogata fino a giovedì 18 aprile l’accensione degli impianti di riscaldamento
E’ immediatamente esecutivo il decreto del Sindaco che autorizza la proroga del periodo di accensione degli impianti di riscaldamento nel territorio comunale, da martedì 16 aprile fino a giovedì 18 aprile 2019, per un periodo massimo di 6 ore giornaliere.
Le previsioni meteorologiche fornite dal Servizio Ambiente prevedono infatti per i prossimi giorni un abbassamento delle temperature massime, inferiori alla media prevista per il 15 aprile, data di spegnimento degli impianti di riscaldamento.”
Gli aretini saranno contenti.
Però salta all’occhio una bella differenza.
Perché il cattivo tempo lo soffrono molto di più anche i senzatetto, a cui fino dal 10 aprile è stato chiuso il dormitorio di San Domenico, senza se e senza ma, nonostante molti abbiano richiesto una proroga.
Già, ma loro forse non votano e quindi sono invisibili, e poi rompono i coglioni con la loro povertà.
Il dormitorio non è la soluzione – dice questa giunta.
Eppure se il sindaco proroga l’accensione degli impianti di riscaldamento delle case non potrebbe prorogare anche la durata del dormitorio?
E ci permettiamo anche di fare una proposta:
Visto che la proroga farà bene ad Estra, fornitrice del gas, non potrebbe questa, insieme a Coingas, spesso presenti in tante sponsorizzazioni, essere protagonista di un allungamento dell’apertura del dormitorio?
Perché portare un po’ di calore, oltre al gas, non farebbe male a questa città così “fredda”.
Da oggi, per la licenza di samaritano ci si dovrà rivolgere non tanto al Sindaco quanto al Prefetto.