Venerdì Santo si svolgerà la tradizionale Via Crucis per le strade di Arezzo guidata dal Vescovo diocesano.
Il ritrovo è fissato alle 21 presso la Chiesa di San Michele e da lì il corteo si muoverà verso la Chiesa di San Francesco, la Badia, la Santissima Annunziata, Santa Maria in Gradi per finire alla Chiesa di San Domenico.
Un percorso a piedi, verso la parte nord-ovest del centro storico cittadino, abbastanza agevole per il popolo di Dio e per il suo Pastore, i quali sopperiranno alla insufficiente illuminazione di alcune piazze e strade della zona per mezzo di fiaccole-lampade a led (quelle vere sono state abbandonate, perché imbrattavano il lastricato), che assolveranno alla duplice funzione di vedere dove mettere i piedi e di rendere più suggestiva la processione.
Non propriamente, quindi, una Via Crucis, almeno per quanto riguarda il profilo altimetrico e le condizioni del piano stradale.
Se, pero’, si volesse rendere più realistica l’ascesa al Calvario, si potrebbe cambiare il percorso dal luogo del ritrovo in direzione nord-est con il seguente itinerario: via Oberdan, Piazza di San Gimignano (Chiesa omonima), via della Minerva, svolta a sinistra per il breve tratto in salita di via di Fontanella, inerpicarsi per Piaggia di San Lorenzo fino alla Chiesa di S.Agnese, via Pellicceria e da lì in Duomo e, infine, a San Domenico.
In alternativa, si potrebbe percorrere Via Oberdan, Via Sotto la Volta, via Borgunto, piazza e via San Niccolò e, di nuovo, via Pellicceria.
Questa, si’, che sarebbe una vera e propria Via Crucis, che metterebbe a dura prova religiosi e popolo !
Piano stradale in condizioni pietose, scarsa illuminazione, selciato sconnesso ovunque, buche come voragini e slalom tra auto in sosta selvaggia, il cui apice si raggiunge nei pressi di Palazzo Alberti, sede del Quartiere di Porta Crucifera, un tempo il più potente quartiere cittadino, che ora non sembra godere delle simpatie dei nostri Amministratori Comunali, notoriamente rivolte verso altri.
Ciò nonostante, Buona Pasqua a tutti.
Che questo《Etrusco》sia nato dalle parti di Colcitrone, magari proprio di fronte al lacerto di muro ciclopico che fa da quinta alle cene di Porta Crucifera? Talmente ben descritta la situazione “viaria” che riguarda le strade, i vicoli e le piazzette del rione da farne pensare così. O magari,
《Etrusco》, potrebbe essere un
residente della zona; oppure, perché
no, una persona attenta, che
trovandosi a passare per questa
contrada (non nel senso senese), non
ha potuto fare a meno di notare, e poi – con opportuno humour quasi noir – di chiosare sullo sciagurato stato di
abbandono in cui venti e più anni di inesistente manutenzione hanno
ridotto tanto del selciato. E perché
questa condizione si tramandi,
costantemente operano tuttora.