Alessandro Sacchi, 80 anni, aretino, è stato scarcerato meno di un mese dopo aver ucciso la moglie, Serenella Mugnai, malata di Alzheimer.
La notte del 21 giugno, Sacchi aveva sparato alla moglie 72enne, che soffriva della malattia da tre anni.
Oggi, è stato trasferito agli arresti domiciliari presso la Pia Casa di Arezzo, struttura per anziani gestita dal Comune.
Sacchi e Mugnai erano una coppia esemplare, sempre insieme in ogni attività quotidiana fino a quando la malattia ha iniziato a peggiorare le condizioni di Serenella.
La notte del delitto, dopo una lite scaturita da un piccolo rimprovero e dalla difficoltà di Serenella a riconoscerlo, Sacchi ha preso una vecchia Beretta del padre e ha sparato. In seguito, ha chiamato i vicini per dare l’allarme.
Il Pubblico Ministero Marco Dioni aveva inizialmente deciso di tenerlo in carcere per evitare possibili atti estremi.
Tuttavia, gli avvocati difensori, Piero Melani Graverini e Stefano Sacchi (nipote dell’accusato), hanno trovato una struttura disposta ad ospitarlo e hanno presentato istanza di arresti domiciliari, accolta dal Gip Stefano Cascone.
Nel carcere di San Benedetto, Sacchi era stato accolto con affetto dagli altri detenuti, che lo hanno sostenuto e confortato.
Ora, dalla Pia Casa, attenderà il processo, probabilmente con una richiesta di perizia psichiatrica per alleggerire la sua posizione.