Cronaca di quattro giorni caldi di musica
Bisogna dirlo senza mezzi termini: il Mengo al Prato di Arezzo è stato un successo.
Forse più per la socialità che ha creato che non per la musica sulla quale ora discettiamo.
E stata una bella festa che ha valorizzato un luogo incantevole troppo spesso dimenticato dagli aretini.
Certo, il Mengo ha avuto anche un bel culo a trovare delle serate così calde che hanno fatto uscire anche quelli di una certa età che altrimenti non si sarebbero avventurati tra Gemitaiz e Frah quintale.
Sì perché soprattutto la prima sera, il gioco che noi più attempati facevamo era quello di trovare altri coetanei in circolazione visto che ci passavano accanto solo i “bimbi-minchia” che sembravano appena usciti dalle elementari.
Del resto nel palco si sono alternati dei buoni gruppi musicali, ma la differenza culturale di musica si è avvertita forte quando a noi sono piaciuti i Clap Your Hands Say Yeah mentre ci hanno fatto cacare certe “star” come appunto Gemitaiz e Frah quintale.
Per questi ultimi che insistevano su di un termine, anche il Petrarca che troneggiava a lato del palco si è sicuramente incazzato gridando: Smettetela di dire “RAGA”, non lo dite più cazzo, che fa tanto tamarro!
Infatti è buona la tenuta del palcoscenico, il senso del ritmo, come quello di Cosmo ma i testi spesso sono ingenuamente penosi.
Ci ha fatto divertire con la sua musica invece Willie Peyote che accertatosi che non era presente l’assessora e senatrice della Lega Tiziana Nisini, impegnata fino a mezzanotte a far incazzare il presidente dell’Arezzo calcio in una drammatica riunione dove si parlava anche della squadra femminile di calcio, Il Willie Peyote ne ha approfittato per fare un appello contro Salvini cantando una canzone “Io non sono razzista ma…”
Chissà come l’avrà presa Federico Scapecchi, organizzatore del Mengo e consigliere in comune per Forza Italia che era riuscito a normalizzare anche i punkabestia del defunto Arezzo Wave e che giravano per il Prato con gli stessi cani ma loro indossavano una camicina rigorosamente bianca e pulita.
Ma non è solo il Comune che ha permesso l’allargamento della manifestazione ma anche i nuovi mecenati che hanno sostituito la vecchia BancaEtruria nella sponsorizzazione degli avvenimenti, visto che a UBI gli interessa un cazzo della città: Estra e Coingas. Che poi non sappiamo perché intervengano sempre in coppia, sborsando doppio, come gemellini siamesi.
Ma un brivido, noi de l’Ortica, lo abbiamo avuto quando nelle prime sere abbiamo visto aggirarsi per il Prato anche l’assessore motosega che non guardava il palco, non seguiva la musica ma occhieggiava le cime degli alberi.
Lo abbiamo visto con la mano tesa, il pollice in dentro e l’occhio balocio dire ad un pino:
Tanto presto te tocca!
Sicuramente una crisi di astinenza dopo la marcia indietro sui lecci del Porcinai.
Per fortuna che la musica è più forte di qualunque dipendenza, religione o partito!