Il nuovo regolamento riguardante la tutela del centro storico di Arezzo prevede che ogni negozio che abbia a che vedere con gli alimenti, proponga alla clientela in prevalenza prodotti locali o pizza (bianca).
Saranno quindi banditi i pomodori (vengon tutti da fuori e sono di origine americana), i cipressi, le acacie, i kiwi e tutta la frutta esotica. Il prosciutto di Parma e il San Daniele potranno essere acquistati solo in periferia. Sarà necessaria la ricetta medica per poter accedere ai ristoranti cinesi o giapponesi già esistenti.
Si salveranno i kebabbari, che proporranno il loro prodotto tipico in orizzontale.
Lo chiameranno porchetta, ma sempre montone a fettine sarà.
Nessun escamotage potrà invece servire per il pesce di mare (chi lo vole vada a Livorno o a Cesenatico). C’è incertezza sulle patate, che i consiglieri comunali vorrebbero tutti continuare a consumare…
Il Villaggio Tirolese di piazza Grande dal prossimo anno diventerà Chianino (sarebbe davvero una byona idea) e la baita una leopoldina con tanto di piccionaia (coi piccioni da allevare e cucinare a chilometro zero).
Nelle case d’appuntamento si potrà somministrare soltanto la passera locale fresca o stagionata.