Non ricordo se il termine “tolleranza zero” sia stato coniato da Giuliani, ex Sindaco di New York, o da qualcun altro.
Di certo ha ottenuto un bel successo, perché sopratutto in politica è stato utilizzato da tutti coloro che intendevano applicare metodi robusti per combattere la delinquenza in genere e il crimine organizzato in particolare.
Hanno invocato la tolleranza zero anche molti Sindaci, che intendevano porre un freno alla criminalità del loro territorio.
Quasi sempre dimenticando che l’ordine pubblico in Italia è affidato in esclusiva alle forze dell’ordine dello Stato.
Ma lasciamo perdere.
La tolleranza zero contro la malavita, ogni volta che viene proposta, fa rizzare i capelli a tutti i buonisti del mondo che non sopportano tali soluzioni da loro bollate come superficiali, da pistoleri caproni e ignoranti.
Il Santo Padre, ieri, di fronte alla Commissione Pontificia per la protezione dei minori, condanna senza appello l’abuso sessuale definendolo con parole forti e inequivocabili tra le quali, rovina terribile.
E ha detto, senza mezzi termini, che di fronte alla violenza sessuale dobbiamo usare la tolleranza zero.
Sono parole che personalmente condivido, anzi gli sono molto grato per averle pronunciate.
Invece non riesco a capire cosa aspetta lo Stato ad applicare la tolleranza zero!
Allo Stato è concesso in esclusiva l’uso della ‘forza’; ergo, la «tolleranza zero» lo Stato
la dovrebbe avere contro se stesso?!