Caso CONSIP, quello che vede implicato il babbo di RENZI per capirsi, GPL CONCORDIA, altra grande indagine su probabile malaffare, vedono attivissimo il CSM.
O meglio la prima commissione e il suo granitico Presidente, GIUSEPPE FANFANI.
Ora tutti sappiamo che il nostro illustre aretino, deve la cadrega al trio, per ordine di importanza, Marco Donati, Maria Elena Boschi e Matteo Renzi.
Per andarci mandò a ramengo il comune e il centrosinistra aretino.
Ma che accade adesso.
Mentre la Nazione attraverso la firma di punta SALVATORE, noto per avere il record di libri venduti al comune quando c’era il FANFA, ci informa che egli non dice niente della importante inchiesta.
Neanche gli amici intimi, leggi SALVATORE, possono sapere.
D’altronde il sommo togato è uomo d’onore.
Contemporaneamente, Il Fatto Quotidiano, non smentito, ci informa di ben altro.
Il Fanfa ha desecretato, fatto inedito in un indagine in corso, i verbali dell’audizione con la Procuratrice della Repubblica di Modena, facendole dire, poi smentito dalla medesima, che il Comandante Ultimo e il carabiniere Scafarto, le parlarono di voler mettere di mezzo Matteo Renzi.
Alla fine, per farla breve, viene fuori che era il Fanfa che continuamente le domandava se avevano parlato di Renzi.
Ovviamente nei giornali è emerso quanto il pensava emergesse: Quei due miravano al Bomba di Rignano.
E bravo il nostro illustre aretino a Roma, sta proprio facendo un ottimo lavoro.
Ataccare il ciuco dove vuole il padrone.