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mercoledì, Aprile 3, 2024
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Intra dito et ditone

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Purtroppo con il caldo arriva anche la cafonaggine ad Arezzo.
Un attimo prima erano piumini e sneakers, un attimo dopo siamo a Copacabana.
Il mare dista dalla nostra città almeno 85 chilometri (Rimini), mai ai primi caldi il Corso si trasforma in Miami Vice.

Giovanotti alti e magri, quarantenni con la pancia e anziani  dal bicchiere facile si trasformano in bagnanti da pensione Mariuccia, con delle mises da urlo; si, urla chi li vede.
Canotte da muratore, bermuda fiorati, infradito brasileire, con guarnizione di cappellini da baseball stile rapper, occhiali da sole “Califano Style” e credono di essere fighi.

L’anziano ha la variante del cappellino stile ciclista del colorificio o del mobilificio sotto casa, con canotta bianca e camicia oscena sopra, il quarantenne aggiunge il borsello tarocco simil pelle e la polo col colletto alzato, che se un si tiene al muro arriva il vento e lo porta via.
Al giovanissimo possiamo perdonare qualcosa, ma agli altri proprio no.

Le donne poi levati !!!!! Zeppe estive tipo Kiss, canottierone colorata con chili di collane, shorts ultrainguinali, anche quelle che hanno le gambe tipo coscio di prosciutto nostrale.
la scusa del caldo non regge, non siamo a Rio De janeiro, l’eleganza estiva è facilmente a portata di mano con poco; pantalone leggero in lino o cotone, polo senza collo alzato, t shirt o camicia a maniche lunghe arrotolate poco sopra i polsi.
Sneakers leggere, scarpe chiuse per gli uomini, sandali eleganti per le donne, che possono anche mettere scarpette da ginnastica (sobrie).

Non esiste ancora Arezzo Beach, quindi no a piedi neri e unghie incarnite in bella mostra, pance che sbordano, chiappe al vento e chili di cafonaggine,.
Ma come sempre l’aretino purtroppo se ne strafotterà e si concerà tipo Enzo Salvi nel cinepanettone estivo.

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Il Burattino
Il Burattino
Giocatore incallito di verbi e parole, iconoclasta e irrispettoso, non si piega e non si spezza, specialmente quando il gioco si fa duro, egli comincia a giocare. Abituato a prendere botte si difende a colpi di mazza, poliglotta e multietnico, è forse il primo immigrato di Arezzo dalle calde terre dell'Africa.

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