In una città come Arezzo, in cui il Consiglio Comunale consuma la bellezza di due giornate sulla discutibile necessità vitale di assegnare degli spazi pubblici ai disegnatori di murales, è una conseguenza naturale la scoperta dell’acqua calda, quando l’acqua arriva su ben altri fronti alla gola.
Cave canem dicevano i romani e onde mettere in guardia dal cane mordace si risolvevano in due parole a raccomandare la massima attenzione.
La massima attenzione al personale eccedente, in numeri consistenti, raccomanda a Ubi il sindaco di Arezzo .
Il quale scopre l’acqua calda : “il destino di Banca Etruria, da ieri Banca Tirrenica” compiuto “nella maniera più dolorosa”.
Ma, a detta del Ghinelli, “l’unica possibile”.
Un po’ fatalismo, seppure stridente, è pur sempre un pannicello caldo.
Come non guasta mai l’esortazione a maneggiare con cura gli esuberi.
E’ di prassi … dà un certo stile.
Oddio, veramente, c’è una bella differenza tra il sindacato e il sindaco:
La Cgil minaccia le barricate.
Il Ghinelli… massima attenzione.
Arrendevole e senza neanche mettere un punto esclamativo sui termini in cui la raccomanda a Ubi .
Il sindaco spiegasse almeno il senso della massima attenzione raccomandata in termini di mantenere più posti di lavoro possibili oppure di mandare a casa meno personale possibile, anzi possibilmente nessuno?
Dire “massima attenzione” non è una posizione netta. Dopotutto.
Come non basta Cave canem (che pur sempre è una scripta manent) per evitare un azzannamento, basta l’estemporanea dichiarazione (pur sempre verba volant) dell’amministratore delegato Ubi a pacificare la paventata gestione traumatica degli esuberi?
Una posizione netta sarebbe dire “Io, sindaco, non ci sto a esuberi in numeri tanto consistenti!”. Questo sì sarebbe un dire due parole che non hanno bisogno di esegesi.
Però il Ghinelli, va detto, ci mette anche un po’ di polso, accipicchia: “L’Amministrazione continuerà a tutelare gli interessi del territorio in termini di occupazione e di sviluppo”.
Perdinci la concentrazione c’è.
Speriamo si concentri all’ordine del giorno non nei tempi giurassici in cui BancaEtruria ebbe l’onore di un ordine del giorno in Consiglio comunale.
Arrivò ad un anno dal decreto Salvabanchieri.
Bisognerebbe essere un pelino più reattivi.
Acciderba, però, la concentrazione c’è.
Speriamo che non avvenga come l’attuazione del programma grazie a cui il centrodestra governa il Comune.
E’più o meno al palo.
Bisognerebbe darsi un’efficentazione.
Perbacco, e comunque, la concentrazione c’è.
Speriamo che in termini di occupazione e di sviluppo di luci accese non restino sono quelle di posizione! Finisce che Arezzo tampona contro il definitivo declino che gli sta davanti.
Il Ghinelli, va anche detto, non è l’unico scopritore dell’acqua calda.
Il PD (ad eccezione di un piddino) momentaneamente si astiene.
Sono tutti presi a leggere il capitolo del libro di Ferruccio De Bortoli sui poteri forti che stanno a Laterina.
Il partito di Fratelli d’Italia naturalmente desiste dal pronunciarsi in quanto la vicenda non è a lieto fine e la destra appassionata del successo in ogni sua forma non ha motivo di esternare la propria quotidiana beatitudine su questo argomento.
I grillini sono perenni assenti giustificati, loro lavorano e quindi non possono disimpegnarsi… mai.
Ma c’è un duo, però, che batte il Ghinelli a record di pannicelli caldi.
Come le stagioni non sono più quelle di una volta il duetto formato da Francesco Romizi di Arezzo in Comune e Donato Caporali, PD, scoprono l’acqua calda consistente nel dire “Banca Etruria, ma più in generale una banca del territorio, non esiste più”.
Ci si mettono in due per rivelarci questa ovvietà.
Però anche detto che questo è un duo di bravi ragazzi coscienziosi e infatti giudiziosamente chiedono: “a tutti gli attori istituzionali, sindaco in primis, di esercitare ogni azione verso Banca Tirrenica SPA affinché sia tutelata l’occupazione e vengano mantenuti gli impegni a favore dei truffati di ex Banca Etruria”.
E il primo attore che gli risponde a questo duo de citti con la testa sulle spalle?
Risponde non con un’azione ma con una blandissima raccomandazione di massima attenzione.
Bonaaaaaaaaaaa ugooooo…