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domenica, Marzo 31, 2024
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Il più fascista massmediologico? Nacque in Guido Monaco non ancora bordello

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Il sindaco attuale di Arezzo lo sa che il più grosso fascista massmediologico (giornalista, scrittore, anchorman, radiocronista, geografo, etnologo), che se ai suoi tempi fossero esistiti anche facebook e twitter avrebbe scritto persino post e cinguettii sul duce del fascismo, nacque in Piazza Guido Monaco? Se non lo sa, glielo diciamo ora.

Venne al mondo ad Arezzo, in un’epoca in cui la sua mamma era una donna, come tutte le altre donne aretine a lei coeve, che si sentiva perfettamente serena e assolutamente tranquilla a incamminarsi da sola dal Teatro Petrarca a casa sua, anche a notte fonda. Bei tempi, che non sono i nostri, e non erano né di Fanfani (centrodemocristianeriasinistra) né di Ghinelli (centrodemocristianeriadestra). Ossia, non erano i giorni nostri, in cui Piazza Guido Monaco è un bordello. Checchè ne dicano gli anchorman/woman contemporanei.

Il fascista più fascista nei mass media dell’epoca si chiamava con un nome non aretino ma baltico, però il su’ babo baltico, di remota origine nobiliare teutonica, e la su’ popolana mama, invece italianissima, stavano da anni ed anni ad Arezzo. Avevano casa in fascista2, quando la piazza col monumento del creatore del pentagramma non era ancora da Bronx ma da città toscana.

In questa centralissima piazza non si scorgeva neanche un brutto ceffo a tal punto che la su’ mamma, per poco e per un soffio, non lo sgravò proprio sotto la statua del monaco, lì, nella piazza in cui, oggigiorno, è sconsigliabile anche metterci mezzo piede, soprattutto di notte, e tantomeno metterci al mondo un cittino. Se non, addirittura, fermarsi a soffiarsi il naso, se c’è la luna e non è giorno pieno.

Era notte quando Appelius decise che era l’ora di traslocare dal pancione della mamma nel mentre costei stava ritornando a piedi verso casa, dopo il teatro, il Teatro Petrarca, dov’era ita a gustarsi il Rigoletto in cartellone quella sera, in cui diede i natali al più grosso fascista massmediologico che il Regime di Mussolini troverà nel su’figliolo negli anni a venire.

Alò, Ghinelli, te e il tuo predecessore, cui somigli, lo sapete cosa le sarebbe successo oggigiorno? C’ho le doglie anche io a immaginarmelo!

Invece, come andò il travaglio, cominciato a teatro con le doglie che aumentarono durante il tragitto  dal Petrarca a piazza Guido Monaco, ce lo racconta direttamente Mario Appelius. Lo scrive nel suo oramai introvabile romanzo autobiografico del 1932. “Da Mozzo a Scrittore” inizia proprio ad Arezzo, il 29 luglio 1901, va avanti in un avventuroso giro per il mondo, fin nei Paesi più esoticamente strani, e culminerà al cospetto del Duce dell’Impero. E qui si fermerà, in una lunga tappa ideale, durante la quale il più grosso fascista massmediologico nato ad Arezzo diventerà il più importante anchorman di allora. Appelius darà parole e inconfondibile timbro vocale a tanti reportage dell’Istituto Luce.fascista3

Molti ce l’hanno nelle orecchie ma non sanno che nacque qui. Quando piazza Guido Monaco non era un bordello:

“In una di queste peregrinazioni nacqui io ad Arezzo, in Piazza Guido Monaco, in una stanza che aveva balcone e geranii sul piazzale. Era il 29 lugio e suonavano le quattro del mattino all’orologio di Santa Maria delle Grazie. Mia madre era tornata in fretta e furia tre ore prima da un teatro, dove rischiai di nascere durante il terzo atto del Rigoletto”.

 

 

 

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.

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