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martedì, Aprile 2, 2024
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Bandiera Rossi la trionferà al Festival dei patemi

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Cara Ortica, ieri sera mi sono intruppata bella carica di Passioni al Circolo Artistico.
Con la propensione di rimediare un altro citto riparatore la mia ultima delusione amorosa a destra.
E seriamente intenzionata di incontrare il mio nuovo lui, in un luogo prettamente culturale, sono andata in quel Festival d’intellettuali fighi di sinistra in cui ier sera c’era il Governatore della Regione Toscana.

Che ottima impressione mi ha fatto Enrico Rossi! Sono ancora tutta un fremito ripensando a quant’è conturbante l’uomo quando non è di provincia ma d’area vasta, ma vasta davvero.

Enrico ha scritto un trattato su non so quale idea di “Rivoluzione socialista” e per l’appunto era lì a presentare questo libro, costa 15 euro ma on line è già a prezzo scontato.

Quest’uomo con in mente di diventare il nuovo segretario nazionale del PD ha parlato tutta la sera con un terzetto di fighi assai piacenti. In particolare Marco Meacci, indimenticabile autore anche lui di un trattato sulla sinistra ai tempi dell’Ulivo. E Mattia Cialini, uno meglio dell’altro. Mentre il terzo, Andrea Scanzi, per essere bello è bello ma non mi è sembrato se stesso, bensì la perfetta imitazione artistica di qualcun altro. In particolare ier sera imitava l’Unità più che il Fatto Quotidiano, Bruno Vespa più che Marco Travaglio, TeleKabul mi sembrava.

Ortica mia, mi sono ritrovata in mezzo a tantissima gente allupata di sapere se la possibilità di una società libera, ugualitaria e solidale o, in parole povere, se una prospettiva socialista possa ancora fare affidamento sulla sinistra.

Come sai la mia personale fregola intellettuale era ormonale, voglio un citto e per questo mi ero messa un look appropriato allo scopo; ma tuttavia mi sono lasciata prendere anch’io dal tema della serata. Al termine della quale mi sono convinta di una cosa: Bandiera Rossi trionferà, evviva Area Vasta e la nuova casta.

Enrico ha scritto un bel libro di socialismo reale e di un socialismo così, in cui domina il privato e il capitale, la mia generazione, che dopotutto è quella dai 15 ai 35 anni a cui si rivolge il Governatore, ci sta già in mezzo in Toscana.

Enrico dovrà pazientare fino al 5 o al 6 di dicembre e potrà estenderlo a tutta Italia, isole comprese. Anche la nuova casta è pronta. Ha solamente da attendere di vedere Renzi risalire il Tevere, non a nuoto ma esanime,   e passare dalla Chiana in Arno, nei giorni immediatamente successivi alla sconfitta referendaria cui sta andando incontro l’attuale premier.

Ier sera, Enrico ha parlato quel tanto che basta del referendum, lui che scrive di socialismo e chiude gli ospedali e dimezza i posti letto e meridionalizza Arezzo e…oh, poveretto, il Governatore con tutte le rivoluzioni che scrive e che compie non ha neanche un minuto di tempo disponibile per altro.

La scorsa estate gli toccò sprecarsi quando avrebbe potuto impiegare meglio il tempo scrivendo una pagina in più sulla sua rivoluzione socialista o andando a chiudere un altro ospedale oppure programmando di tagliare altri posti letto o confinando Arezzo ancora più a sud. Invece, gli toccò farsi una doccia dopo che si prese uno scroscio di letame nel contesto di un evento mentre ad Arezzo ier sera ha ottenuto scroscianti battimani al Festival Passioni.

Passioni di che, mi domando. Cara Ortica, ier sera mi son sembrati tanti patemi.

 

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.

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