Ormai mancano poche ore al venerdì, giorno d’esordio del Mercatino Internazionale ad Arezzo. Le aspettative non ci sono più, come invece accadeva alle prime edizioni. Ormai sappiamo bene cosa ci aspetta: una sequela di stand più o meno esotici che ci proporranno cucine internazionali di strada a carissimo prezzo. E noi ci ingozzeremo con carne alla brace argentina, che però è dura come quella polacca di seconda scelta (a me è toccata la seconda, e ne so qualcosa…), e con paella spagnola che della paella vera non ha nemmeno l’odore. La pagheremo come un piatto al ristorante, ma si tratta di riso cotto in varie gradazioni in un maxipadellone di strada. Ogni tanto aggiungono un po’ di chicchi crudi per allungare la brodaglia, così che ci può capitare di mangiare la famosa paella cruda, quella un po’ sì e un po’ no e quella scotta, col riso grosso come i chicchi di granturco.
Cercheranno di rifilarci cucina di strada ebreo israeliana, greca e anche russa, senza contare che in certi luoghi la cucina di strada quasi non esiste nemmeno.
I piccoli mini bomboloncini alla nutella, che fingono di essere olandesi quando la nutella è nata e cresciuta in Italia, somiglieranno a pepite d’oro, tanto sarà il loro costo/pezzo.
Ma noi ci lasceremo avvolgere e travolgere dalle luci, gli odori, le musiche internazionali e contribuiremo, così, a rimpinguare le casse dell’associazione commercianti, che vende cari gli spazi agli espositori.
Buona festa grassa, e buon colesterolo cattivo a tutti.