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Comune di Arezzo
giovedì, Marzo 28, 2024

Eziolino

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Un allenatore diverso, un Balena in pasticche che vale da solo il costo del biglietto e in panchina è infallibile come il papa ex catedra.

Ora che non c’è più ce ne faremo una ragione, ma uno così non s’artrova più: Eziolino è impensabile come l’annata del ripescaggio, un caffè con le bollicine, ‘n Brunetta del sud, un Balena in pasticche.
Petardo e fumogeno insieme, ciàmatupito e lasciato in ballodole co’ le pupille dilatate, fatti.
Viene da Pescopagano, un posto sotto Eboli ‘n do’ anche Cristo si fermò e è stato uno di noialtri, che siamo tutti un po’ fori di capo.

Cià i braccetti, l’intermedi, il palletico, il ciuffo al limite dello strapazzo, i codici, l’occhiali azzurri, un tic dietro al collo come n’uggia cervicale e, per guasi due anni, ha fatto la star del Comunale.
Al suo nome lo speaker faceva lo spelling e la nostra Madonnina si rilucidava tutta perché, dal boato, pareva artornato il terremoto del 1796. Quando vinceva, ogni spuntar di luna, pedinava sotto ‘l curvone del Civitelli ch’anche l’Etruschi venivano giù da San Cornelio con le bandiere amaranto a’bracciallo.eziolino-capuano3

In effetti col budget del sor Ferretti ‘n altro, al posto suo, avrebbe fatto al massimo il derby col Villaggio de lo Zerbini, a porte chiuse ai presidenti per motivi di sicurezza. In materia calcistica Eziolino è infallibile più del papa e vale da sé il prezzo del biglietto.

Già quand’usciva dal tunnel sull’inno di Pupo, pareva Wanda Osiris: s’afacciava, passerellava verso la panchina impettito com’un galletto mungellese, si sfilava l’orologio com’un filo di mutanda da le chiappe, lo deponeva mollemente sul cubo dei microfoni, si dava ‘na scrollatina a la criniera da pony ‘n fregola e si piazzava ne l’area riservata a bracci conserti, che pareva il citto del duce sul balcone di palazzo Venezia.
A quel punto si poteva anch’uscire tanto il più s’era visto, se non fosse che ‘l meglio lo dava in sala stampa, ‘n do’ c’era il vero spettacolo.

eziolino-capuano2Per me Eziolino è la metafora del calcio virtuale, dove la realtà praticamente non esiste e la fantasia vola libera senza confini e senza avversari, che ‘n campo sono tutti piazzati dietro la linea della palla a non far passare manco i sogni. E poi v’arcordate la staffe del Mancini che gli costava ‘n occhio della testa?
Il sor Ferretti pagava un segretario part time e era a posto, tanto faceva tutto Eziolino che qualche svalvolato ha chiamato il nostro Ferguson.
Anche se cià fatto fare le docce scozzesi, ce lo vedete col gonnellino a sonare le cornamuse?

Dal libro: Can de’ svizzeri in uscita18 novembre, presentazione ore 17,30 presso libreria Mondadori ad Arezzo

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Giorgio Ciofini
Giorgio Ciofini
Giorgio Ciofini (Giornalista e Scrittore) Giorgio Ciofini è un giornalista laureato in lettere e filosofia, ha collaborato con Teletruria, la Nazione e il Corriere di Arezzo, è stato direttore della Biblioteca e del Museo dell'Accademia Etrusca di Cortona e della Biblioteca Città di Arezzo. E' stato direttore responsabile di varie riviste con carattere culturale, politico e sportivo. Ha pubblicato il Can da l'Agli e il Can di Betto e in collaborazione con Vittorio Beoni, la Nostra Giostra e il Palio dell'Assunto.

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