Abbiamo ricevuto le due missive firmate che riportiamo di seguito delle quali sappiamo soltanto che si riferiscono alla Diocesi di Arezzo.
Riportiamo senza enfatizzare né commentare, ma se qualcuno avesse qualche dettaglio da aggiungere o qualche smentita da comunicare saremmo a disposizione.
Lettera n°1: “Ma due righe sul vescovo che si affitta il teatro tenda e invita una comica, sperperando soldi mentre non paga i suoi stessi dipendenti non le scrive?
Si faccia un giro nella chiesa di San Domenico: il concilio vaticano in salsa aretina quanto è costato?”
Lettera n°2: “Cara Ortica, non so se siete a conoscenza del fatto che una nota e molto potente istituzione locale sta licenziando nel silenzio generale alcuni dipendenti, dopo che non li ha pagati per mesi.
La scusa ufficiale è quella utilizzata da molti in questi tempi: c’è crisi, non ci sono soldi.