Nessuno si sarebbe aspettato che Ghinelli diventasse una persona isolata, accompagnato giusto da coloro che senza di lui avrebbero chiuso qui la propria esperienza politica (Lucia Tanti in primis, ma anche l’assessore Nisini).
Nessuno avrebbe potuto prevederlo fino all’agosto scorso, prima che si conoscesse il testo di un paio di telefonate intercettate per l’affaire Coingas.
Oggi la posizione di Ghinelli è debole, debolissima. Dopo COINGAS e Multiservizi né Forza Italia, né la Lega hanno alcuna voglia di accostare il proprio nome a quello di un possibile imputato (prima o dopo le elezioni).
Che alcuni comportamenti “telefonici” da parte del sindaco di Arezzo siano stati discutibili è certamente vero, ma da qui a farne un delinquente ce ne corre.
Lega (il suo livello regionale) e Forza Italia continuano a rimandare senza decidere chi sia il loro candidato a sindaco, ma è chiaro che alternative vere non ne hanno…
Ghinelli è il candidato più forte e tale resta.
Non c’è una vera ipotesi Ammirati e nemmeno un Minestrina (Pier Luigi Rossi) all’orizzonte, anche perché quest’ultimo si è detto disponibile solo se Ghinelli non si candiderà, e non pare questo il caso…
E’ quindi una situazione caotica e al tempo stesso atipica e antipatica, quella del centrodestra alla vigilia delle elezioni amministrative di Arezzo.
Vedremo ora quale sarà lo spessore di certi maggiorenti chiamati a dare risposte nei prossimi giorni.
NB: la foto allegata all’articolo si intitola: c’è dimolto da ridere…
pora lega, già ad Arezzo si ritrova Scanzi da tutte le parti, se poi appoggia il Ghinelli prende una cignata clamorosa.