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sabato, Aprile 27, 2024
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Se l’Europa imparasse dalla Lega Etrusca Toscana

il gossip di Cesare Fracassi
Da Castelsecco alla Chiusa del Monaci, un patrimonio da custodire e tramandare.
Tuscia docet, et Europa disce!

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La più antica città della Toscana è Arezzo, le sue origini sono preetrusche, non si sbaglierebbe se dicessimo, e la donna ritrovata all’Olmo, vissuta più di 50 mila anni fa, ne è un dato, che è una zona abitata, più antica di tutto il continente.

Ma veniamo agli Etruschi, la Valdichiana, che dava le messi e il sostentamento alimentare era divisa in tre Lucumonie: Arezzo, Cortona e Chiusi. Era stato stipulato un vero e proprio trattato per la coltivazione della vallata attraversata dall’ARNO Tiberis, che limitava di molte zone che potessero essere adibite all’agricoltura.
Certo, l’Arno scorreva verso Chiusi, alimentando il laghi tettonici di Chiusi e Montepulciano e inondando la sottostante vallata del Paglia e di Fabro.

Le tre città erano unite da un trattato di difesa comune e di necessità per opera di sistemazione idreologica della valle comune, indipendenti ciascuna con il proprio Re o Lucumone, con proprie leggi, ma tutte e tre altamente emancipate nel riconoscere il posto e i diritti delle donne, potevano partecipare ai consigli di stato, ai convivii, bere il nettare dell’uva.
Cosa che dopo insegnarono in epoca romana, a Sulpicia esiliata dallo zio Messala a Venere sull’Arno, vicino per chi non lo sapesse a Buon Riposo unica poetessa romana che sciveva dietro il paravento dell’amico Tibullo.

Ma veniamo alla lega etrusca, decisero ben presto di bonificare alcune zone deviando il corso dell’Arno, con una paratia di pietre di granito provenienti dall’Elba o dall’Isola del Giglio, miste a rocce calcari del Casentino, questa paratia fu eretta in zona del ponte di Pratantico e convoglio’ le acque verso il Valdarno attuale, successivamente dai romani fu fatto il taglio di Incisa e l’Arno si verso’ verso Firenze e per le alluvioni circa nei primi anni del 1100 fu fatta la ” Chiusa del Monaci ” in Firenze.

Ma ritornando alla nostra Lucumonia di Arezzo arrivavamo fin dopo Castglioni, ma vi erano anche a Sitorni, Ceciliano, Puglia, Santa Firmina e Agazzi zone con insediamenti etruschi che contornavano la grande città, che non si limitava solo alla città alta, circondata da mura, ma si estendeva a nord ed ovest lungo le strade di comunicazione più importanti, vedi i ritrovamenti di bronzi e reperti nelle località sopra citate.

Per Castelsecco,  (nella foto) le cui mura curve risalgono al secondo secolo avanti Cristo, era considerata una fortezza etrusca di guardia per il transito verso la Valtiberina, e in cui vi erano i templi di culto, di epoca preromana , “Tinia Luti” reperto che indica divinità Tinia, il Giove dei Romani e “Uni” altro reperto, Lucinia, Giunone, indicava che nel luogo venivano venerate queste divinità, zona successivamente adibita a monastero e insediamento religioso che è stata abitata fino all’alto Medioevo.

L’economia, la difesa e le opere pubbliche per gli interessi degli abitanti e non a vantaggio di pochi….. Tuscia docet, et Europa disce!!!

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