Le pratiche
Sono 111.000 euro quelli previsti per gli interventi necessari alla messa in sicurezza di due immobili: la ex Banca d’Italia in centro città e la ex casa del fascio nella frazione di San Giuliano. Entrambi presentavano un cedimento della copertura causato probabilmente dalle precipitazioni e dai venti persistenti dell’ultimo periodo.Continua a leggere
Le opere d’urgenza, già in fase di ultimazione, sono dunque funzionali alla tutela della pubblica incolumità e per salvaguardare gli edifici da ulteriori criticità strutturali.
La delibera presentata dall’assessore Alessandro Casi ha ottenuto il via libera del Consiglio Comunale con 17 voti favorevoli.
Su proposta dell’assessore Alberto Merelli, il Consiglio Comunale ha provveduto all’annuale revisione periodica delle partecipazioni pubbliche del Comune di Arezzo e dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
La novità è che viene meno l’aggregazione tra Coingas spa e Gestione Ambientale srl: per le due società è previsto il mantenimento della partecipazione senza interventi di razionalizzazione.
Questo sia perché Coingas continua a svolgere un ruolo attivo nell’ambito dei servizi per il territorio, anche con l’assunzione di un dipendente a tempo indeterminato, sia perché Gestione Ambientale ha conosciuto un significativo incremento di fatturato.
Non cambia invece il destino di Aisa spa, attualmente in fase di liquidazione e di scioglimento.
La partecipazione del Comune rimarrà quindi in portafoglio per il tempo necessario al perfezionamento di queste operazioni.
Sono 4.249 i parcheggi gestiti da Atam che producono ricavi pari a 787 euro per ciascuno stallo.
Eden ed ex Cadorna sono il motore economico principale della società. L’andamento demografico incide sui risultati di Multiservizi: nel 2022 sono stati 1.302 i decessi, in aumento rispetto agli anni precedenti.
La società gestisce 55 cimiteri di cui 3 non sono attivi.
La dinamica dei ricavi è tale che i 2.610.000 euro provengono in primis dalle concessioni e a seguire dai servizi cimiteriali, dalle luci votive, dalle cremazioni.
Afm gestisce invece 8 farmacie che hanno prodotto ricavi per 13.000.000 di euro.
Le tre società hanno ottenuto ottimi risultati di customer satisfaction.
La delibera è stata approvata con 18 voti favorevoli.
Funzionale al completamento dei lavori presso lo snodo viario di via Fiorentina è l’acquisizione da parte del Comune di Arezzo di un fabbricato e di una porzione di terreno di proprietà di Arezzo Fiere e Congressi.
Vista la necessità di procedere all’esecuzione dei lavori e già prima del completamento di questa procedura di acquisizione, la proprietà ha assegnato il possesso del fabbricato al Comune che, valutate le esigenze dell’opera pubblica in questione, ha provveduto alla demolizione del fabbricato.
La delibera illustrata dall’assessore Alberto Merelli ha ottenuto 18 voti favorevoli.
Il bilancio di previsione
Disco verde del Consiglio Comunale al bilancio di previsione 2024/2026 con 19 voti favorevoli e 10 contrari.
Numeri e contenuti sono stati illustrati dall’assessore Alberto Merelli: “vanno letti nell’ambito di quella strategia politica che abbiamo delineato con il Dup nello scorso Consiglio Comunale.Continua a leggere
Stamani, in sostanza, traduciamo finanziariamente quanto approvato lunedì.
Per quanto riguarda il 2024, sono oltre 101 i milioni che costituiscono la parte corrente di cui 68 di entrate tributarie e 18 extratributarie.
Il resto sono trasferimenti.
Possiamo dunque dire che il Comune spende principalmente risorse che recupera dal proprio territorio.
Quei 101 milioni sono distribuiti tra 99 milioni di spesa corrente, con i 531 dipendenti come prima voce, mutui ulteriori per poco più di un milione, 1.176.000 euro di spese in conto capitale.
Per quanto riguarda la parte capitale, questa ammonta complessivamente a 57.462.000 euro e vi affluiscono anche 6.672.000 euro di ‘accumulo’ proveniente dagli scorsi anni.
Gli investimenti previsti nel 2024, dalle opere pubbliche ai progetti derivanti dal Pnrr, toccano una quota davvero consistente: 57.000.000 di euro.
La parte del leone, sul lato delle entrate tributarie, come sempre è svolta dall’Imu che quota 27.025.000 euro, 8.110.000 euro proverranno dall’addizionale Irpef, 550.000 euro dall’imposta di soggiorno.
Per quanto riguarda le entrate in conto capitale, 2.434.000 euro proverranno dai dividendi delle società partecipate, 2.711.000 da alienazioni, 6.434.000 dalle sanzioni per violazioni del codice della strada di cui 934.000 rilevate grazie agli autovelox.
Il tema dei temi è che tutte le opere pubbliche realizzate ex novo, comprese quelle che deriveranno dal Pnrr, impattano sulle spese future di un Comune in un quadro che inevitabilmente va tenuto sotto controllo.
Quello che voglio dire è che dopo il taglio del nastro un’opera va gestita e mantenuta. Ecco perché le scelte che abbiamo fatto, seguendo la logica di questo ragionamento, sono andate in direzione di opere il più possibile sostenibili.
La situazione debitoria per mutui toccherà nel 2026 i 22.534.000 euro, una cifra che non desta preoccupazioni per l’ente vista la sua struttura finanziaria”.
Molti i rilevi di Michele Menchetti che hanno toccato spese puntuali, come gli oltre 350.000 euro per la lotta al randagismo e i 303.000 per spese di pulizia e lavanderia, la scomparsa dal piano delle alienazioni di palazzo Carbonati e considerazioni più generali come l’incapacità di capire realmente la spesa per la Città del Natale.
Per Luciano Ralli, “la parte più rilevante è certamente la quota di risorse destinate ai progetti del Pnrr: intanto è curioso notare che quelle forze politiche che erano perfino contrarie alle risorse europee adesso si trovano a gestirle.
Poi c’è un po’ di preoccupazione perché non avete dimostrato in questi anni tutta questa capacità di spesa.
Inoltre, non è che traslerete quelle opere in un anno elettoralmente ancora più prossimo come il 2025?”
Anche Donato Caporali in sede di dichiarazioni di voto ha messo in guardia dai precedenti di questa amministrazione sulle opere pubbliche non proprio edificanti.
Marco Donati: “non era difficile intercettare le risorse del Pnrr visto che sono state distribuite sostanzialmente a pioggia.
Più difficile si è rivelato trovare risorse da altri bandi che impegnavano la progettualità, come ad esempio il Pinqua dove siamo arrivati ultimi in Italia.
Questa città spenderà pure sulla cultura ma non vedo un investimento che consenta un cambio di passo.
Più in generale, leggo il bilancio e non colgo novità rispetto a quelle che sono le tendenze della società attuale, dalla conciliazione dei tempi vita-lavoro all’economia, dall’innovazione alla capacità di attrazione”.
Tre gli emendamenti di Scelgo Arezzo: Valentina Sileno ha chiesto di trasferire 100.000 euro dal capitolo dedicato ai beni culturali al sistema integrato di sicurezza urbana, “le telecamere che l’assessore Alessandro Casi si è impegnato a ripristinare.
Ebbene, con le risorse a disposizione potrebbe intervenire su una ventina rispetto a 300”. Marco Donati ha poi chiesto di trasferire 100.000 euro ai servizi all’istruzione a favore dei soggetti più fragili e 100.000 euro agli interventi post calamità naturali, sempre da togliere al capitolo dei beni culturali.
Gli emendamenti non sono stati ritenuti dall’assessore Alberto Merelli “coerenti con la strategia che questa amministrazione si è data: oltre a non farli propri invito il Consiglio Comunale a non approvarli”.
Così è avvenuto.
Roberto Cucciniello: “dal tema della mobilità ai fondi per il sociale, l’amministrazione comunale spende conformemente ai bisogni della comunità, in certi casi addirittura aumentando le risorse per venire incontro a criticità emergenti”.
Egiziano Andreani ha sottolineato “la bontà dei progetti come la nuova scuola Cesalpino e il miglioramento dell’efficienza energetica di teatri e musei.
Ben vengano le risorse del Pnrr, ci permetteranno di investire per la città”.
Per Valentina Vaccari, “il fatto che i bilanci delle fondazioni sfuggano alle previsioni dell’atto in discussione priva i consiglieri comunali della possibilità di svolgere in maniera efficace il ruolo di cui sono stati investiti”.
Simon Pietro Palazzo ha definito il bilancio “espansivo.
I numeri sono numeri e parlano chiaro.
E ci consentono di stare in piedi e di correre ai ripari ogniqualvolta si profilano criticità derivanti dalla situazione economica attuale”.
Il piano delle opere pubbliche
Approvata dal Consiglio Comunale su proposta dell’assessore Alessandro Casi, con 17 voti favorevoli e 10 contrari, la variazione al programma triennale dei lavori pubblici 2024/2026 e il relativo elenco annuale 2024.Continua a leggere
“Sono state inserite per il 2026 due rotatorie, una all’incrocio tra via Signorelli e viale Giotto e una a San Leo fra la strada statale e via Molinara, e una quota d’investimento per viabilità e mobilità urbana pari a 628.000 euro.
All’interno di questa variazione troviamo anche la spesa per le opere ‘spacchettata’ tra le varie annualità perché così richiede la nuova normativa entrata in vigore a luglio. Per concludere con un piccolo bilancio del 2023, posso dire che è stato un anno di firme apposte sui contratti relativi alle opere pubbliche finanziate con i fondi del Pnrr.
Preannuncio dunque che sarà un 2024, come numero di cantieri, impegnativo per l’assessore e per gli uffici”.
Le interrogazioni
La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Francesco Palazzini sui dati relativi ai flussi turistici.
Palazzini ha chiesto chiarimenti su quanto emerge dai dati prodotti dall’analisi dell’Istituto regionale di programmazione economica della Regione Toscana che lascerebbero intendere un calo di visitatori ad Arezzo lungo il periodo estivo.Continua a leggere
“Il rapporto Irpet – ha ricordato l’assessore Simone Chierici – del 20 novembre scorso ha messo in risalto alcuni aspetti sull’andamento turistico in Toscana.
Questi rapporti seguono un andamento un po’ random, l’ultimo ha preso in considerazione i primi due quadrimestri del 2023, il precedente s’incentrava sui primi 5 mesi dell’anno.
Sono poi esclusi dalle stime i dati relativi alle comunicazioni mensili di quelle strutture che nell’intervallo temporale considerato sono state caratterizzate dalla condizione di inadempienza, ossia di mancata comunicazione delle presenze a fronte di un’apertura dell’esercizio.
È importante poi sapere che la Regione continua a escludere dal computo delle presenze quelle relative alle locazioni turistiche, come se non ci fossero.
E questo per il semplice motivo che alcune destinazioni ne sono quasi completamente prive mentre altre, invece, contano migliaia di presenze in strutture che non sono hotel o agriturismi.
Chianciano, ad esempio, non ha praticamente locazioni turistiche contando su un numero consistente di strutture per lo più alberghiere; la Provincia di Arezzo conta invece oltre 1.600 locazioni turistiche, Arezzo ne ha 254 che nel 2022 hanno generato circa 67.000 presenze contro le 43.000 del 2019.
Aggiungiamo che il rapporto, al grafico numero 3, quello per intendersi utilizzato da qualcuno per rimarcare un risultato apparentemente non entusiasmante di Arezzo, riguarda l’Ambito Turistico Omogeneo che comprende, oltre Arezzo, i Comuni di Capolona e Castiglion Fibocchi, frutto di una scelta piuttosto discutibile fatta a livello regionale.
Dopo queste premesse, parliamo di numeri veri: dico ‘veri’ perché reali, aggiornati al 31 agosto, quindi in linea con il periodo considerato dal rapporto Irpet, ricavabili dalla tassa di soggiorno del solo Comune di Arezzo.
La crescita è pari a 14.159 presenze rispetto al 2022.
I mesi da gennaio a maggio registrano segni positivi importanti, giugno e luglio confermano gli ottimi risultati del 2022, agosto segna un -13,57% in coerenza con la tendenza di tutto il Paese ma con una diminuzione molto contenuta rispetto a competitor paragonabili alla destinazione Arezzo.
Il terzo quadrimestre, ancorché i dati siano a oggi incompleti, replica l’andamento dello stesso periodo del 2022.
In base a ciò possiamo tranquillamente affermare che se dicembre 2023 registrerà le medesime presenze di dicembre 2022, l’anno si chiuderebbe con un deciso incremento che supererebbe anche il 2019.
Ma attendiamo con le dita incrociate così come attendiamo i dati definitivi di settembre che potrebbero riservare una piacevolissima sorpresa già in parte confermata dal record assoluto nelle strutture alberghiere per il periodo.
E a proposito di tassa di soggiorno: negli otto mesi considerati siamo a quota 386.760 euro contro i 340.052 del 2022 e i 378.033 dell’ultimo anno pre-Covid. Infine, la Fondazione Arezzo InTour: il lavoro di promozione del territorio ha prodotto e continua a produrre i suoi effetti nonostante le difficoltà contingenti, avvicinandoci a città come Siena e Lucca, comparabili alla nostra.
La rassegna Arezzo Città del Natale è sì importante per l’indotto turistico, ma non è quella prevalente in termini di attività.
Tanto che dicembre 2022 è stato il settimo mese per presenze dopo agosto, luglio, settembre, giugno, ottobre e maggio. Che Arezzo sia visitata solo a dicembre, per la Città del Natale e giusto ‘per mangiare’, è davvero un mito da fatare”.
Michele Menchetti è tornato sulla sicurezza stradale della frazione Le Capannine, già oggetto di una precedente interrogazione.
“Chiedo quali siano le opere previste per migliorare la situazione e se ci sia la reale volontà di realizzarle”.
“L’intento è installare – ha replicato l’assessore Alessandro Casi – un attraversamento pedonale per il quale chiederò l’autorizzazione al nostro ente dirimpettaio visto che la strada è provinciale”.
Giovanni Donati ha chiesto chiarimenti sullo skate-park – “non si comprende come mai l’amministrazione comunale non l’abbia ristrutturato prima di metterlo a bando.
A quest’ora sarebbe già aperto” – e più in generale su come venga stabilito il numero degli anni in base ai quali è poi temporalmente affidata la gestione delle strutture messe a bando.
L’assessore Federico Scapecchi: “è passato effettivamente un anno dalla definizione del bando e dall’individuazione del gestore concessionario per cui questa interrogazione offre la possibilità di fare chiarezza.
Innanzitutto, tra lo skate-park e il supermercato c’è una striscia di terra di proprietà comunale a destinazione sportiva e il progetto del gestore ne ha previsto l’inclusione nell’impianto futuro che verrà così ampliato.
Gestore che nel frattempo ha provveduto a ripulire e sistemare l’area.
Dopo di che, sono subentrati alcuni problemi tecnici che hanno portato a rivedere il progetto e non è mancata da parte dell’amministrazione la riflessione se provvedere o meno a tutte le opere necessarie in forma diretta.
Sullo skate-park, ricordo, che abbiamo investito risorse proprie per 50.000 euro e questo prima del bando.
Pochi giorni fa il servizio edilizia ha rilasciato però i permessi a costruire sulle opere che il gestore si è riproposto di realizzare.
Sembra allora che la situazione si sia sbloccata e vogliamo dare credito a questo sviluppo. Per quanto riguarda i diversi tempi che disciplinano le concessioni, c’è da tenere presente la maggiore o minore appetibilità degli impianti sportivi, sia per la natura delle discipline sia per loro consolidata utilizzazione”.
Marco Donati è tornato sull’impianto di San Zeno e sullo sviluppo di una linea di trattamento dei rifiuti, messo nero su bianco anche dal piano regionale, che comporta impatti infrastrutturali sul territorio, come il problema degli odori, e l’arrivo di quanto prodotto da altri territori.
“Ribadisco innanzitutto – ha replicato l’assessore Marco Sacchetti – che tra l’impianto di termovalorizzazione e i cattivi odori non c’è correlazione acclarata.
Lo studio olfattometrico partirà il primo marzo e si concluderà il 30 settembre 2024: allora capiremo davvero le cause del fenomeno e i suoi effetti.
Sulle linee di trattamento di San Zeno, in un quadro strategico di economia circolare, posso dire che anche in questo caso si fa una lettura distorta della situazione: la presenza dell’impianto non comporta il mancato raggiungimento di alcuni obiettivi di raccolta differenziata, costituisce anzi una ricchezza per il territorio”.
Donato Caporali è tornato sulla querelle MediaEtruria chiedendo di conoscere le azioni politiche messe in atto dal sindaco e di acquisire i verbali da cui è scaturita la decisione del tavolo tecnico.
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “è evidente che faremmo solo teoria prima di leggerli e che potremo capire le azioni da compiere dopo aver preso consapevolezza delle motivazioni con le quali è stata sostenuta la preferibilità di Creti rispetto a Rigutino.
In merito al mio impegno personale, ho avuto più di una volta contatti con vari funzionari ministeriali di fronte ai quali ho illustrato numeri oggettivi di traffico e di utenza e perorato tramite questi la soluzione di Rigutino”.
Michele Menchetti ha chiesto se l’amministrazione comunale intende investire maggiori risorse per gli asili nido, rendere autosufficienti gli impianti sportivi, togliere alla Fondazione Guido d’Arezzo il privilegio di non pagare l’affitto dei teatri quando li utilizza.
Risposta multipla da parte della giunta con il vicesindaco Lucia Tanti che ha ribadito la volontà di “proseguire lungo la strada degli investimenti.
A riprova di questo, ricordo il bando da 7 milioni di euro distribuiti in tre anni e destinati ai servizi alla persona.
In merito a questi ultimi, faccio presente che non è coinvolta la Fondazione Arezzo Comunità perché l’amministrazione non abdica, né in termini di erogazione né in termini politici.
Lo abbiamo sempre detto con chiarezza che la fondazione fa un altro mestiere”.
“Sulla sostenibilità degli impianti sportivi a gestione diretta – ha aggiunto l’assessore Federico Scapecchi – le tariffe che vengono pagate da chi li utilizza non permettono al Comune di pareggiare le spese. Oltretutto le abbiamo mantenuto inalterate e stiamo sostenendo le spese per le utenze, che per questo vogliamo rendere più efficienti per abbattere i costi a cui andiamo incontro”.
“La domanda sulla fondazione – ha concluso il sindaco Alessandro Ghinelli – non è formulata in maniera congrua.
Più correttamente, quindi, dobbiamo dire che la stessa gestisce per conto del Comune i teatri e da questi spazi, che rende disponibili per le associazioni del territorio, incassa il ricavato della biglietteria.
Quest’ultimo non pareggia certo i costi degli spettacoli ospitati nel corso delle stagioni culturali.
Ne siamo consapevoli ma anche fieri perché questo gap lo leggiamo come un investimento in cultura a beneficio dei cittadini e di chi magari vuole venire da fuori a godersi un evento di qualità ad Arezzo come sarà certamente la Turandot il prossimo anno”.