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martedì, Luglio 9, 2024
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L’Arezzo che ti aspetti, contro la Lucchese e le altre

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Non ci si diverte a seguire l’Arezzo in questo campionato.
Certo, più o meno rispetta i programmi, ma quali?
Quelli di confermarsi in serie C.
C’era una seconda parte, in quei piani, che però è ben lungi dall’essere rispettata.
Era quella di proporsi come mina vagante del campionato, quella squadra scoppiettante e difficile da affrontare per chiunque, capace di togliere qualche punto alle migliori.

Non c’è traccia di questa parte del programma.
L’Arezzo è una squadra piatta, senza un vero guizzo se non legato alla fortuna.

Il destino degli amaranto sembra essere segnato.
Una squadra mediocre che produce quel che vale, né più né meno.

L’allenatore (Indiani) parla di “questi livelli” quando si riferisce alla serie C, come se stessimo citando la Premier League.

Forse non è chiaro che il pubblico di Arezzo non può accettare supinamente che la squadra si comporti da mediocre in serie C.
Giusto o meno che sia, la piazza pretende, e la sua storia anche, che gli amaranto in serie C siano protagonisti, almeno com’è successo l’ultima volta nel 2018, ma molte altre volte in passato.

La serie B non può essere un miraggio, ma qualcosa di raggiungibile, qualcosa per cui si lotta.

Cara Società, voi rispettate i piani quando vincete in serie D (non è mai facile vincere, in nessuna categoria) e quando confermate la C, ma non pensiate di entusiasmare gli sportivi, che accettano lo status quo solo perché non vogliono provare ancora l’umiliazione della retrocessione; umiliazione che proprio voi avete procurato a suo tempo a una piazza che definire spiazzata è dire poco.

La squadra attuale, che pareggia in casa contro una Lucchese scadente meritando il risultato, non appare credibile come base per puntare al salto di categoria nel prossimo campionato, come programmato.
E’ bene sapere fin da ora che una squadra anonima in serie C non fa per Arezzo.
Cari Manzo e soci, noi sportivi vi osserviamo e vediamo che cercate di costruire una società strutturata buona per la categoria, ma non dimenticate la squadra; è il nodo centrale.

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Gianni Brunacci
Gianni Brunacci
"Giornalista che non segue il coro, negli ultimi anni anche fotografo, videomaker e documentarista; si diletta scrivendo dell'Arezzo calcio, sua passione da sempre."

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