Da qualche mese l’Arezzo è parso essere quello che ci si aspettava fin dall’inizio, ma il suo campionato è stato un continuo alternarsi di prestazioni e risultati che non ha fatto dell’undici di Indiani la mina vagante del girone, come si auspicava la società fin dal precampionato.
Salvo qualche risultato eclatante, come le vittorie di Carrara e Chiavari, o quella interna col Perugia, l’undici amaranto ha spesso sciorinato prestazioni poco più che inguardabili.
Alla fine l’obiettivo minimo, quello di qualificarsi per i Play Off, è stato raggiunto.
Indiani parla di campionato straordinario, ma quel torneo l’ha visto solo lui.
L’Arezzo ha fatto il suo, anche se con l’altalena.
Ha fatto il suo e alla fine forse avrebbe meritato di più, per esempio nella partita di Alessandria, dove la Juve B ha sfruttato al massimo la fortuna che gli è capitata.
Il rigore fischiato a capitan Settembrini era giusto, almeno con le nuove regole, e il VAR ha fatto bene a richiamare l’attenzione dell’arbitro (a proposito, positivo l’operato del Var, per la prima volta in serie C).
Si è trattato però di un fallo da “Cirio Regala”, come recitava una vecchia pubblicità televisiva.
E’ stato più che altro un gesto istintivo, quello che ha portato alla sconfitta gli amaranto e i nostri eroi hanno poi fatto vedere di che pasta sono fatti, mettendo veramente alle corde la Juve nel finale.
Sfortuna ha voluto che l’Arezzo non passasse, così come sfortunato è stato il rigore.
Fatta l’analisi dei 99 minuti di partita si può tranquillamente asserire che ha giocato meglio l’Arezzo, tra l’altro con meno errori del solito nei passaggi e al palleggio in generale.
Ma una buona prestazione, così come accadde col Perugia ad Arezzo, aumenta i rimpianti di un torneo che poteva finire meglio per gli amaranto.
Ora c’è da preparare dirigenza e ragazzi per l’anno prossimo, quando la squadra dovrà essere ambiziosa e lottare per la vetta.
Nella squadra qualcosa da cambiare c’è, ma se fossimo nella società cercheremmo di mantenere buona parte del gruppo attuale, che con qualche miglioria e più costanza può effettivamente non avere paura di nessuna avversaria.
E’ a livello societario che qualche spiffero si avverte.
Sembra che il deus ex machina Manzo voglia rinnovare i quadri.
L’ultima volta che ha posto mano all’organico l’ha fatto bene, quindi non c’è motivo di dubitare delle sue scelte.
Vedremo, intanto Forza Arezzo.