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sabato, Marzo 30, 2024
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Digiuno e carestia

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Praticato da millenni in moltissime culture del mondo, il digiuno è una scelta alimentare che, se eseguita con consapevolezza, è in grado di apportare grandi benefici al nostro organismo.

Il corpo umano ha selezionato processi biochimici per vincere la fame.
La fame e’ generata dal livello del glucosio nel sangue, quando scende al di sotto di 60 mg / 100 ml vengono attivati alcuni neuroni ubicati nell’ ipotalamo, il regista del nostro metabolismo.
La fame e’ funzionale al cervello perché questo organo richiede ogni giorno almeno 100 g di glucosio per avere energia e funzionare.
Il centro della fame dell’ipotalamo attiva il sistema nervoso autonomo che agisce sulla massa grassa.

Gli adipociti liberano acidi grassi saturi che portati dal sangue arrivano al fegato dove vengono trasformati in corpi chetonici.
Queste sono molecole che partono dal fegato per arrivare al cervello cranico e a tutti i neuroni distribuiti su tutto l’organismo (cervello diffuso).
In assenza di glucosio il cervello e tutti i neuroni usano i corpi chetonici come loro substrato energetico.

Così il corpo umano quando il livello dei corpi chetonici supera 3 mg / 100 ml il corpo umano entra in una nuova modalità metabolica: la carestia.
Viene attaccata la massa magra muscolare proteica per ottenere glucosio.
Si perde muscolo e si entra in patologia.
La perdita del 20% della massa proteica corporea porta alla morte metabolica.

Sono favorevole a praticare il digiuno senza entrare nella modalità di carestia.
Durante il digiuno l’intestino va in riposo, le cellule che rivestono la parete intestinale possono riformarsi (ogni 2-3 giorni l’epitelio si rinnova tutto).
Durante il digiuno le cellule intestinali producono più serotonina, il neuro stramettitore della serenità e della gioia.

Digiuno non vuol dire astenersi da ogni alimento.

Consiglio di praticare un digiuno consapevole: una giornata verde composta solo da alimenti vegetali.

Scrivo un modello di digiuno consapevole:

COLAZIONE: 1 tazza di tè verde oppure altra bevanda come un bicchiere di latte vegetale (riso, soia, avena o altro cereale) 1 porzione di frutta; semi oleosi come mandorle, noci o nocciole.

SPUNTINO MATTINA: 1 frutto oppure centrifugati o estratti composti per l’80% di verdura cruda e per il 20% di frutta fresca di stagione.

PRANZO: 1 porzione di verdura cruda e 1 porzione di verdura cotta a piacere, a dose libera, condite con olio extravergine di oliva, aceto e alcuni gherigli di noci (o mandorle, pinoli o semi di zucca);

SPUNTINO POMERIGGIO: 1 frutto oppure centrifugati o estratti composti per l’80% di verdura cruda e per il 20% di frutta fresca di stagione;

CENA: 1 porzione di verdura cruda e 1 porzione di verdura cotta a piacere, a dose libera, condite con olio extravergine di oliva, aceto e alcuni gherigli di noci (o mandorle, pinoli o semi di zucca.
Bere acqua con residuo fisso superiore a 500 mg/ litro.

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Dott. Pierluigi Rossi
Dott. Pierluigi Rossi
Laureato in Medicina Chirurgia è Specialista in Scienza della Alimentazione, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva. E’ stato Primario presso la ASL di Arezzo, Servizio Sanitario della Toscana, per 22 anni, Direttore della U.O. Direzione Sanitaria della stessa ASL, dove ha creato e diretto Ambulatorio di Nutrizione Clinica. Docente dal 1995 al 2009 di Scienza della Alimentazione presso la Università degli Studi di Siena. Docente (a.c.) presso la Università degli Studi di Bologna. E’ autore di un considerevole numero di ricerche scientifiche pubblicate in riviste italiane ed internazionali. Autore di libri. Ha fondato la Scuola di Alimentazione Consapevole, dirige e insegna in Master e Corsi di Nutrizione Clinica a medici, biologi, farmacisti e personale sanitario in molte città italiane e all’estero. Ha elaborato il Metodo Molecolare (Dieta Molecolare) che supera il calcolo giornaliero delle Calorie, considerato un artefatto scientifico perché il corpo umano utilizza per il suo lavoro metabolico solo energia chimica (ATP) e non certo il calore.

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