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sabato, Marzo 30, 2024
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La caduta della Giunta di Arezzo nel laghetto del parco Pertini

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In fondo amministrare una città è come tenere pulita la propria casa.
Non credo che l’appartamento del sindaco sia una latrina.

Eppure da troppo tempo, questa giunta sembra sguazzare nella incuria di Arezzo.

I cittadini protestano per le troppe buche delle strade e loro (gli amministratori) invece di colmarle cambiano nomi alle strade, da Craxi in poi.

Si emana un provvedimento per la siccità vietando l’uso improprio dell’acqua, che scade nel ridicolo quando aggiunge che il lavaggio delle strade sarà sospeso: ma se erano da mesi che non veniva effettuato!

Così come le fontane asciutte e sporche da anni, che fanno un bel biglietto da visita per i turisti.

Ora al centro dell’attenzione c’è il laghetto del Parco Pertini oramai ridotto ad un putrido acquitrino.

I curiosi, tappandosi il naso per la puzza, si aspettano che emerga dalla melma qualche amministratore che gridi giustificando: in fondo al tempo de’ maiali eron suspiri!

E poiché la puzza arriva fino a Palazzo Cavallo la maggioranza ha pensato bene di mantenere le riunioni comunali da remoto, tappati in casa, ed il sindaco magari dall’America che ha certo un altro odore.

E pensare che all’ingresso del parco c’è un cartello che elenca tutto ciò che è vietato, meno le cazzate di questa amministrazione.

Ora sembra che SANDRO PERTINI stia uscendo dalla tomba con un bastone nodoso per vendicarsi con coloro che lo stanno sputtanando in quel parco che porta il suo nome.


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2 Commenti

  1. Penso al ridicolo manufatto all’interno del parco, bello si Kandiski , ma uno schiaffo all’ integrazione in quel luogo e poi al fatto che a distanza di tanto tempo sia ancora chiuso e recintato , non utilizzabile , una trascuratezza non da poco. Il Parco quando è nato è stato il fiore all’occhiello di Arezzo , città che cercava i parchi e non la cementificazione forzata e sarà la salvezza per molte città surriscaldate e inquinate del futuro. Naturalmente se si continuerà con l’incuria e la scarsa manutenzione alla fine diverrà un ricettavolo di quialsiasi cosa, di pozze, di spini, di terra battuta, di piante che non ricevono attenzioni, rami spezzati, secchi . L’incuria è la morte di tutte le cose. meglio spendere in Chimere . Alla Stazione ora ce ne sono tre, una è a san Lorentino , vogliamo riempire la città di Chimere, invece che di fatti ?

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Luciano Petrai
Luciano Petrai
Di professione “curioso”, ha attraversato negli anni ’80 le speranze ecologiste collaborando attivamente con gli Amici della Terra – Italia. Ha cavalcato le delusioni politiche e sociali attraverso una buona dose di auto-ironia e di sarcasmo. Attualmente fa parte della redazione del periodico “Essere” ed esprime note e lazzi in una frequentata pagina facebook . Ed ora l’esperienza ne “L’ortica” per continuare a pungere divertendosi.

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