I grandi son fatti di parole,
di ruggine son grigi,
non stanno sotto il sole,
son pieni di litigi.
I grandi han solo un interesse,
son pieni di promesse,
son tutti guastafeste,
son gonfi di richieste.
I grandi non trovano mai il tempo,
hanno la bocca tonda,
attirano il maltempo,
non sanno andar sull’onda.
I grandi ti guardano dall’alto,
prendono le misure,
son lieti dell’asfalto,
son sazi di paure.
Dei grandi non so se hanno il cuore,
non so se sono lieti,
non so se hanno amore,
non sembrano mai quieti.
I grandi son sempre grandi, troppo,
non bevono sciroppo,
ed io che son piccino
scappo dal finestrino.
Filastruzzi del Dott. Booksy, le filastrocche che infilano la testa nei libri per guardare cosa c’è dentro.
La filastrocca di oggi è dedicata a “Titù”, di Claudine Galea e Goele Dewanckel, Orecchio Acerbo. Uno sguardo durissimo al mondo degli adulti, un viaggio intenso nel paese dei “bambini silenziosi”, quel paese dove i grandi sono troppo grandi per poterci abitare. Una lettura consigliata agli adulti per saper leggere con gli occhi i bambini silenziosi perché: Si vede ogni cosa, negli occhi. Gli occhi dicono meglio delle bocche. Che bisogno c’è di parlare?