A qualcuno sarà capitato passare da via Caduti di Cefalonia e Corfù, alla fine di via Alfieri e che collega due rotonde ed ha al suo interno un passaggio ciclo-pedonale.
In una panchina potete vedere, estate ed inverno, un anziano signore con una busta rossa della Coop.
La particolarità è che questa persona saluta tutti indistintamente con la mano aspettando una risposta.
Le macchine sfrecciano veloci, dall’altra parte della strada c’è una zona per cani che abbaiano e si rincorrono felici.
Sulla ciclopedonale dove è seduto l’anziano passano le persone, alcune rispondono al saluto altre molto spesso distratte o stupite per quel gesto di uno sconosciuto fanno finta di niente. E l’anziano sembra rimanerci male.
Si chiama Jànos, è rumeno e non parla molto l’italiano. Mi dice di avere ottantanove anni, di vivere da solo e anche di cucinarsi da sé.
La panchina è la sua socialità, ci sta delle ore e poi torna piano piano alla sua casa. Salutare le persone lo fa sentire bene e ancora parte di una comunità.
Penso a come la nostra vita scorra sempre troppo in fretta, tra sciocchi problemi e aspettative assurde, dimenticando le piccole cose che ci rendono umani.
Jànos si aspetta solo un ricambio del suo saluto che sembra riempire la sua giornata, ed in fondo è meno solo di tante persone che hanno dimenticato cosa sia la semplicità.