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martedì, Aprile 2, 2024
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Ghinelli divorzia, tentativo in extremis di farlo ragionare ma forse ha le sue ragioni

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Non è un doppiosenso, il sindaco di Arezzo divorzia, nel senso che, nonostante la situazione epidemiologica sia in netto miglioramento anche da noi,  divide e separa  la Fiera Antiquaria dal centro storico.
Non poi di tanto, ma dalla  sua sede naturale, sì,  anche a giugno.

Ma è in corso il tentativo in extremis di farlo ragionare.
E dipende dalle argomentazioni scritte da ben 150 firmatari, tra commercianti ed esercenti, se l’edizione del 5 e 6 prossimi  tornerà a svolgersi lungo le  strade in cui  non si tiene da un anno, nella sua  cornice tradizionale.
E non al Prato.
Dove il Comune l’ha già messa in calendario,  come collocazione emergenziale,  da quando siamo in tempi di prevenzione anticoronavirus e di Dpcm anche  su fiere e mercati.

Fosse per Ghinelli – si potrebbe dire – il sindaco, probabilmente,  neanche ascolta se stesso, quando sciorina dati,  durante le trasmissioni di aggiornamento sulla pandemia, condotte nel canale YouTube comunale .
Si potrebbe aggiungere:  è come se il trend dei contagi non stesse crollando anche nella nostra città e tutta la nostra provincia non intravedesse un sempre più ravvicinato ingresso in zona bianca.
Siamo ancora gialli, è vero.
Ma la situazione epidemiologica è in netto miglioramento.  

Si potrebbe dire ma si dovrebbe anche dire: nell’Aretino in questi giorni almeno,  poi il prossimo fine settimana chissà,  l’incidenza ogni 100mila abitanti è ancora di 10, superiore alla media regionale (7).
Non siamo proprio proprio alla normalità, i contagi non stanno proprio proprio a zero.
E’ presto per dire non ce n’è coviddi.

Ciò nonostante, le argomentazioni a sostegno del ritorno della Fiera Antiquaria nel centro storico, sono quanto di più    fondato e valido a livello di esigenze condivisibili.

Come  scrivono i firmatari questo  anno e mezzo è stato  molto difficile, dura riuscire a mantenere aperte le nostre aziende e la Fiera Antiquaria in centro, con il suo consistente flusso di visitatori, è fondamentale per la sopravvivenza di chi è riuscito a resistere.
Da cui la petizione di ritornare alla normale collocazione dei banchi lungo le strade del centro storico, con la tradizionale disposizione, a cominciare dal prossimo fine settima.

Insomma, le ragioni valide a confronto sono due, tutte e due valide: quella degli operatori economici ed esercenti e quella del sindaco.
Opposte fino ad un certo punto.

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.

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