Il problema della limitazione degli ungulati è un problema reale.
Certo andrebbero ricordati i motivi veri di questa proliferazione che risalgono proprio alla brama delle associazioni venatorie di dare “qualcosa” da sparare ai cacciatori inserendo scrofe dell’est che riuscivano ad avere cucciolate particolarmente numerose.
L’abbandono di vaste zone agricole ha fatto il resto.
Ma quello che qui vogliamo evidenziare, è la demenzialità della giunta regionale toscana di permettere in ogni momento ai conduttori dei fondi agricoli di sparare, chissà, magari dalla finestra, appena vedono qualcosa che si muove.
Si dimentica, cioè, cosa sia la caccia di selezione, ben controllata, con tutte le garanzie del caso, con dati analitici e scientifici alla mano.
Dare la licenza di sparare a tutti, in ogni momento della giornata, fa diventare questa regione un novello Texas.
E ci dispiace che simili decisioni, con il plauso della De Robertis, presidente della commissione territorio e ambiente del Consiglio regionale, siano prese dalla giunta Giani che sta governando come una giunta di destra.
Le produzioni agricole si salvaguardano curando l’ambiente, predisponendo piani di abbattimento programmati, operazioni di sterilizzazione e non dando la licenza di sparare 24 ore su 24.
Questa delibera è un contentino agli agricoltori per non risarcirli dei danni e per dire: ora fate come cazzo vi pare.
Consigli utili: non andate a pisciare dietro ai cespugli, fatevi bene la ceretta per non essere scambiati con un ungulato, non fate circolare i vostri cani e gatti, perché i novelli cowboys hanno il grilletto facile.