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giovedì, Aprile 4, 2024
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Caro Sindaco, sincronizziamo gli orologi

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Dice che oggi pomeriggio verso le 4 e mezzo il Sindaco si è collegato in videochat durante una conferenza stampa online e, alla presenza di numerosi giornalisti, dice che abbia ripetuto 4/5 volte «stamattina» riferendosi al momento corrente.
Dice che nessuno gli abbia fatto notare che al tramonto mancavano un paio di ore, dice.
Ma dov’è l’ingegnere Ghinelli?
Ad Arezzo?
Nella casa nelle campagne di Talla?
Oppure a Tallahassee in Florida, o giù di lì… non si sa, lui non lo dice e nessuno glielo ha chiesto.
Ora però caro Sindaco, come si diceva nei film americani, sincronizziamo gli orologi.

7 Commenti

  1. Vita privata ed in quanto tale da rispettare. Quindi rispettosi e fiduciosi . Partire e tornare vaccinato proprio nell’ora piu’ buia dall’inizio della Pandemia rivelerebbe perlomeno un inciampo “istituzionale” . In ogni caso la vicenda sarà sicuramente indipendente da fraintendibili privilegi o lucide scelte sanitarie individualistiche . Tristissimo fosse vero il contrario ed in molti , con qualche ragione , potrebbero pretendere una targa commemorativa : “ Mancò il Valore non il Vaccino “

  2. In questo caso non è “vita privata”.
    Siamo in un periodo pandemico in cui gli spostamenti sono per lo più vietati.
    Un sindaco è la prima carica istituzionale della città, ed anche responsabile della salute pubblica: un gesto come questo, il lasciare la propria città senza comunicazione di destinazione e tempo di assenza da parte del primo cittadino e responsabile della salute pubblica in un delicatissimo periodo di crisi pandemica e, non solo, di spinose situazioni comunale che direttamente lo toccano, è un gesto che si ripercuote direttamente su tutta la comunità (diversamente da altri, come il matrimonio celebrato in segreto, che lasciava la comunità indifferente poichè non la toccava).
    A questo si aggiunge un severo giudizio etico: l’atto è privo di rispetto per la comunità di cui è prima carica nonchè responsabile della salute (come tante volte ha ricordato nelle sue dirette), e privo dell’etica che si richiede a questo tipo di figura (azzardo, benchè improprio “privo di etica professionale”) e di senso di responsabilità, a prescindere dal motivo per cui il viaggio è stato effettuato.
    Nel caso fosse il vaccino, questo rappresenterebbe ulteriore aggravante ad atto già grave.

  3. Abbiamo uno Schettino anche ad Arezzo. Se questo periodo avesse coinciso con la campagna elettorale, tutto sarebbe stato diverso e ogni sera il sindaco sarebbe entrato nelle nostre case dal Comune , non dall’America, per farci vedere quanto è efficiente e bravo. Per chi gli ha creduto, una amarezza e delusione grande , mentre per chi sapeva che non era l’uomo giusto al posto giusto la riconferma che c’erano delle ragioni evidenziate nella precedente legislatura. Arezzo, città festaiola e magereccia, ma trascurata nei suoi servizi essenziali , città sciatta, compresa la bufala di città della cultura.

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