Tanti aretini li hanno invidiati quando ricoprivano le cariche più importanti della città a livello economico – finanziario.
In tanti li hanno ossequiati mentre cialtronescamente (secondo la Banca d’Italia, la procura e i giudici che noi rispettiamo) gestivano i soldi degli aretini.
In molti hanno invidiato soprattutto il direttore, quando ha riscosso una buonuscita da capogiro e nelle piazze si diceva: “intanto lui è a posto…”.
Il più furbo è stato Paolo Schiatti, vice direttore che ha approfittato di una finestra offerta dalla banca ed è scappato prima che la bufera arrivasse, anche lui con lauta buonuscita.
La lezione è che se le circostanze portano qualcuno al successo (spesso presunto, immeritato e temporaneo) non è detto che costui valga più di chi è meno in vista.
….e gli aretini tacciono. Tutti o quasi ruotavano interno alla BPEL che consideravano la miglior banca del territorio , potenti , massoni , semplici cittadini si sperticavan in elogi e levate di cappello e adesso? Silenzio di tomba.