Allora andiamo a vedere chi sono i soggetti che hanno legittimamente vinto un bando della prefettura, anche perché a molti, tanti nomi non sono conosciuti.
La parte del leone,con oltre 4 milioni la fa il raggruppamento 100 fiori.
Capitanato da Isola che non c’è.
Trattasi del colosso Koinè.
Bravi sono bravi, astuti anche.
Si pensi che il nome al consorzio è tratto da un loro vecchio progetto che fruttò fior di contributi pubblici, che si basava, udite udite, sull’allungamento degli orari di apertura dei nidi.
Scoperta paragonabile alla relatività di Einstein.
Famosi anche per il record di sindaci e assessori assunti in comuni dove gestiscono servizi.
Le genialate qui però sono altre.
Fare cartello con il consorzio Comars.
Braccia cooperative della sinistra e della destra aretina.
Poi un po’ di briciole per ARCI e Pronto Donna.
Come mai in passato nessuno dei colossi della cooperazione aretina si era occupato organicamente di immigrazione?
Domanda da girare anche ad un’altra enorme cooperativa .
Agorà d’Italia.
Qui onestamente siamo a poche centinaia di migliaia di euro.
Agorà è famosa per avere tra i dirigenti illustri personaggi di destra e di sinistra e di avere molti contenziosi con dipendenti non pagati.
Tutta la cooperazione aretina coinvolta?
No.
Si notano nella lista tanti pesci piccoli e l’assenza di un altro colosso: Progetto 5.
Crocevia dei popoli è la Caritas con circa700 mila euro.
Qui niente da dire.
Si sono sempre occupati di migranti anche quando soldi non ce n’erano.
Oxfam.
E’ la ex Ucodep, oggi affiliata al colosso internazionale delle ONG.
Un milioncino e 150 mila fa comodo anche ad Arezzo.
Poi uno stuolo di privati, alcuni dichiaratamente di destra, associazioni non si sa da quando create, tra cu i 2 di immigrati, con capaci addentellati a sinistra come l’Associazione Culturale del Bangladesh.
Poi troviamo Croce Rossa, da sempre impegnata nel settore e Croce Bianca che ha scoperto da poco la vocazione.
E veniamo alla Fraternita dei Laici.
Nessuno lo sapeva ad Arezzo.
Nel resto d’ Italia si.
Aveva provveduto Mario Agnelli, sindaco di destra di Castiglion Fiorentino, a dirlo RETE 4 in diretta da Belpietro.
Non solo.
La gestione risale all’amministrazione precedente dell’ente, a guida sinistra.
Solo che quella attualedi destra, si è portata avanti con il lavoro, non occupando solo strutture proprie, ma affittando alla bisogna immobili in comuni fuori di Arezzo.
Operazione sensazionale.
L’ente figlio di una maggioranza comunale con Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Sovranisti, porta i migranti in altri comuni e incassa i soldi per il capoluogo.
Forse qualcuno pensava che la Fraternita si finanziasse con la vendita del Grano Verna, il miele e un mediocre vino.
Qui parliamo di quasi 1 milione e mezzo.
La domanda da porsi è questa.
Con un inesistente 5 Stelle, con questa destra e questa sinistra, a parte i migranti, in che mani è Arezzo?
Ma questa è un’ altra storia…