Se Cicerone scagliasse la celebre invettiva a Renzi lui risponderebbe: fino a quando mi pare.
E avrebbe le sue ottime ragioni nel dirlo, perché può dimostrare facilmente che tanto la gente lo vota e lo rivota e quindi la loro pazienza non è finita e lui pertanto non abusa di un bel niente.
E lo dimostrerà, purtroppo, anche alle prossime elezioni politiche.
Così come lo dimostrerà ad Arezzo domenica prossima.
Perché Renzi, da buon imbonitore quale è, riuscirà a far dimenticare i disastri economici dell’Italia, le tasse sovrumane da lui introdotte e le sue promesse elettorali da marinaio.
Così come farà dimenticare il disastro di Banca Etruria qui ad Arezzo, spacciando l’intervento del governo da lui presieduto come un successo.
E gli aretini, come del resto anche gli italiani, dimenticheranno tutti i danni e tutta la loro povertà e lo rivoteranno.
Non tutti fortunatamente.