Di certe ci sono due cose, la prima è che il presidente dell’istituzione Giostra del Saracino, Franco Scortecci, ha presentato le dimissioni, la seconda è che il sindaco Ghinelli le ha respinte.
Tutto il resto non è facile capirlo: Scortecci, appena finita la Giostra di San Donato, ha detto al Corriere di Arezzo, che è stata una Giostra meravigliosa, che l’organizzazione ha funzionato bene, che è stato un bello spettacolo.
Poi, ha detto che l’immagine della Giostra è stata offesa da comportamenti riprovevoli sia durante il corteo che in piazza.
E ha ammesso anche che nella nuova regia c’è qualcosa da perfezionare.
Alla fine deve aver messo tutto sul piatto della bilancia e deve aver visto che le meraviglie e l’organizzazione di questa Giostra pesavano meno di quello che non ha funzionato.
E ha deciso di dimettersi.
Per farsi pregare a restare in carica o perché anche lui ha capito che a non funzionare è stato più di qualcosa?
Che la Giostra di notte per essere meravigliosa aveva bisogno almeno che la Piazza non sprofondasse nel buio?
O che per permettere una carriera a tutti i giostratori ci volessero sospensioni meno lunghe di mezz’ora?
O che i telefonini non venissero usati come raggi laser puntati sui giostratori come fossero portieri di una partita di calcio?
E’ un bel dilemma.
Come finirà si saprà quando Scortecci confermerà le dimissioni che il sindaco ha respinto o quando le ritirerà.
Ci fosse uno che scommette un centesimo sull’arrivo di un nuovo presidente dell’Istituzione!