C’è un mio amico che riflettendo sulle unioni gay, sull’orgoglio incontenibile e sull’amore senza limiti fa sempre delle osservazioni provocatorie.
Ma non troppo.
Lui dice che se continuiamo così, su questa strada, vanno tutelati anche altri diritti che per ora non hanno nessuna salvaguardia.
Diritti che fanno accapponare la pelle, ora, ma che dovremo cominciare a pensarci.
E allora fa degli esempi scandalosi e quindi immagina il diritto alle nozze tra la vecchietta sola e rassegnata con il suo amato e inseparabile chihuahua.
Per il grande amore un padre potrebbe unirsi in unione alla figlia e la madre al figlio.
Due fratelli idem.
Sempre sotto il vessillo dell’amore si dovrebbero garantire anche i diritti di coloro che amano più persone, uomini e donne non c’è differenza, anche perché in questo caso in gran parte del pianeta è consentito, ma solo per gli uomini e questo non è giusto.
Lui è veramente un provocatore, a volte mi fa arrabbiare, ma mi ripete in continuazione che vuole fare queste battaglie nobili e civili per i diritti di tutti coloro che sono mossi da autentico amore, nessuno escluso.