Arezzo, viale Giotto, qualche giorno fa. Rivedere una FIAT 128 è stato un tuffo al cuore; lo è per chiunque abbia superato i cinquant’anni. Era la macchina media della FIAT, quella da famiglia che gerarchicamente stava un gradino sopra alla 500 e alla 127. A me poi ricorda in particolare un professore che quando frequentavo la scuola superiore arrivava ogni mattina da Foligno con quel mezzo. Era una cosa triste vederlo arrivare assonnato e per niente voglioso di insegnare, anzi incazzato col mondo. Allora non c’erano superstrade di alcun genere tra Foligno e Arezzo. Lui l’avrà odiata e la odierà ancora, la nostra città, non certo per il degrado che vi regna, ma di sicuro per il ricordo di quegli anni.
Amarcord.