Da oltre 10 anni Arezzo, come l’Italia del resto, vive un inarrestabile declino che non solo non si arresta ma che non promette nulla di buono, tutt’altro.
Da oltre 10 anni le forze politiche, le forze sociali, associazioni e cittadini si sforzano, le forze politiche un po’ meno, di analizzare i dati economici e proporre vacui, fumosi inutili quanto impraticabili progetti di rinascita.
Nessuno ci crede e tutti stiamo alla finestra ad attendere l’inevitabile in una plumbea atmosfera da “cupio dissolvi”.
Nessuno ci crede anche perché nessuno ha la bacchetta magica e tutti i nostri problemi, si sa, vengono da lontano.
Rimane il fatto che qua è sempre peggio per noi adulti e per i giovani.
Arezzo si trova in Toscana, in Italia, in Europa e noi comunque viviamo ad Arezzo dove le fabbriche sono chiuse e sicuramente non riapriranno.
Dicevamo che nessuno ha la bacchetta magica, ma per tutti è obbligatorio reagire.
Secondo me la prima cosa da fare è eliminare tutti i Comuni della Provincia e, mantenendo Arezzo capoluogo, formare quattro grandi Comuni per ogni nostra vallata.
Arezzo e i suoi quattro Comuni.
E da qui provare a ripartire.