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domenica, Marzo 31, 2024
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Detto e fatto, il centrodestra si rompe sopra i murales

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Il tonfo non c’è ancora stato: ma se la maggioranza non si è ancora fatta male, come
l’ Ortica aveva previsto, cadendo dai murales, è solo perchè al presidente del consiglio comunale ha fatto mettere in fondo all’ordine del giorno dei lavori l’atto di indirizzo sui muri da destinare ai graffiti e alla fantasia degli artisti di strada presentato da Mery Cornacchini e da Angelo Rossi.

Con la speranza che in fondo all’ordine del giorno i lavori non ci arrivassero e l’atto di indirizzo fosse così rinviato.
E che intanto i due consiglieri, tutti due di Oraghinelli, quindi del nocciolo della maggioranza, ci ripensassero. Il sindaco Ghinelli, che deve tenere a bada tutto il centrodestra che lo sostiene, l’aveva capito che scherzare con i murales era come scherzare con il fuoco.

Anzi con il sacro fuoco di Lucia Tanti, assessore di Forza Italia alla politiche sociali, alla scuola, alla famiglia, allo sport, alle politiche giovanili, che i muri li vuole tutti bianchi e che se fosse per lei cancellerebbe anche i murales con i quali gli streets artists d Icastica hanno “scarabocchiato” i muri che circondano in via Garibaldi il vuoto della memoria.

Quello dell’ultima ferita ancora mai rimarginata della distruzione della città, nella notte del 12 novembre del 1943, quando i bombardieri alleati misero a ferro e fuoco palazzi, stazione, cimitero, tanti muri come quelli ancora lì in via Garibaldi, davanti a Piazza del Popolo.
Murales che, non solo sono di Icastica già cancellata, ma – spiega la Tanti – sono anche in “un contesto sbagliato”.
Disturbano la vista di chi si affaccia dalla terrazza del Teatro Petrarca”.

E’ vero che lo ha detto ormai due settimane fa e nel frattempo, a lei che è di Caprese, almeno uno dei pochi aretini in giunta, avrà spiegato di che “contesto” si tratta.
Ma resta il problema di tanti muri che non saranno testimoni di una delle notti più tragiche per Arezzo ma che Mery Cornacchini e Angelo Rossi vorrebbero affidare agli artisti di strada per impedire che a sporcarli ci pensassero le bombolette spray della notte.
Insomma, ci voleva poco a capire che una proposta apparentemente innocua, condivisibile perfino dall’opposizione, finisse per accendere la miccia di uno scontro con una parte della maggioranza che non può dissociarsi dalla sua assessora di riferimento, neanche se a lei piacerebbe cancellare i murales della memoria.

Stava, infatti, per accenderla, quando i lavori del consiglio stavano prendendo una piega imprevista, quando insomma la maggioranza e il sindaco, che vota come i votano i consiglieri, hanno cominciato a temere che Rossi e Cornacchini ce l’avrebbero fatta presentare il loro atto di indirizzo e a portarlo in votazione.
Come avrebbero votato gli amici della Tanti non ci vuol molto a capirlo, come avrebbero votato i due consiglieri di Oraghinelli che propongono l’atto di indirizzo ci vuole ancora meno a capirlo, nessuno può dire come avrebbe votato il sindaco preso tra due fuochi amici, nessuno può negare che con Rossi e Cornacchini fosse d’accordo l’opposizione.

Il peggio che potesse capitare per il centrodestra spaccato sui muri e sui murales: un atto di due suoi consiglieri che passa solo perché lo vota l’opposizione.
Ma da esperti del meteo, i consiglieri di maggioranza hanno fiutato per tempo l’aria di tempesta.
E si sono messi al riparo quando ancora non servivano gli ombrelli.
E’ così mancato, quasi come con un colpo di bacchetta magica, il numero legale necessario per continuare i lavori.

E così i muri, almeno per un po’, restano ancora bianchi e la maggioranza resta in piedi sopra i murales.
Almeno fino al prossimo consiglio, che, numero legale permettendo, riprenderà da dove si è interrotto ieri.
Ma se invece del numero legale mancassero nel frattempo solo i due consiglieri di Oraghinelli che vorrebbero portare sopra i muri gli artisti di strada?
Nessuno può dirlo, il clima artico di questi tempi mette a letto tanta gente!

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